“Come diceva Primo Levi in ‘Se questo è un uomo‘, non esistono problemi che non possano essere risolti intorno a un tavolo, purché ci sia buona volontà e fiducia reciproca.
Quello che è successo questo fine settimana a Ventimiglia è una delle pagine più brutte dell’Unione Europea. Da alcuni giorni qualche centinaio di migranti cerca disperatamente di varcare la frontiera italiana ed entrare in Francia (ma anche in Austria e Slovenia). Secondo fonti della polizia francese, nell’ultima settimana oltre mille migranti clandestini sarebbero stati rimandati in Italia.
Il respingimento obbedisce formalmente al regolamento di Dublino: lo Stato membro competente all’esame della domanda d’asilo è infatti lo Stato in cui il richiedente asilo ha fatto il proprio ingresso nell’Ue, in questo caso l’Italia.
Peccato che il Consiglio Europeo per i Rifugiati e gli Esuli (ECRE) e l’UNHCR, abbiano già fatto notare come il sistema in vigore non permetta una protezione equa, efficiente ed efficace, perché schiaccia su pochissimi paesi, l’Italia tra questi, l’onere di procedure lunghe e complesse.
Per noi democratici, progressisti e socialisti europei, se norme e regolamenti derogano di fatto ai valori di fratellanza, rispetto dei diritti delle persone e attenzione agli ultimi, nonché alla solidarietà tra stati membri dell’Unione Europea, occorre modificarle”.
Il Circolo del Partito Democratico di Parigi :
“Critica aspramente il comportamento mantenuto dal governo francese, con il rifiuto di fornire ospitalità ai migranti e quindi di condividere con l’Italia l’onere della risposta a questa emergenza, e lo ritiene irrispettoso verso la storia della nostra Europa e della collaborazione tra i nostri due Paesi.
Esprime gratitudine ai volontari della Croce Rossa che stanno distribuendo alimenti e fornendo assistenza sanitaria, in condizioni molto difficili : essi rappresentano ai nostri occhi l’Europa dei popoli a cui aspiriamo.
Chiede che sia risolto il caso di Ventimiglia, dando la possibilità ai profughi di circolare liberamente all’interno della zona Schengen in un vero spirito di supporto e cooperazione tra Stati europei.
Lancia un appello a tutti i compagni dei partiti socialisti europei per ottenere che al prossimo Consiglio Europeo sia messa all’ordine del giorno una rilettura più equa dei trattati di Dublino.
Vogliamo un’Europa giusta, solidale, umana, nella quale credere e ritrovare i valori di fratellanza e progresso. Come possiamo definirci Socialisti ed Europeisti, se poi agiamo contro i principi fondamentali dell’Europa Unita ? Come possiamo, Italiani in Francia, non far sentire con forza la nostra voce?”.