“Sui viaggi di istruzione avevamo visto giusto. Il problema esiste e va risolto. Per ora Anac ci ha messo una pezza, decidendo la qualificazione con riserva delle scuole fino al 31 maggio 2025. Ma è chiaro che la questione è stata soltanto rinviata ed è necessario predisporre un intervento definitivo che consenta alle scuola di svolgere regolarmente e senza impedimenti i viaggi di istruzione che sono una parte importante di un’offerta educativa scolastica di qualità”. Così Irene Manzi, responsabile nazionale scuola Pd e Simona Malpezzi, vicepresidente della commissione bicamerale infanzia e adolescenza che nei giorni scorsi avevano sollevato il problema, depositando una interrogazione
“Ci aspettiamo che Valditara e Salvini -finora silenti- chiariscano come intendano intervenire per consentire alle scuole, in via definitiva, di derogare alle norme contenute nel codice degli appalti e che, di fatto, rendono impossibile programmare, organizzare ed eseguire dei viaggi di istruzione, stage linguistici e scambi culturali. È del tutto evidente che senza intervento il problema si ripresenterà anche nell’anno scolastico 2025/2026. Non è sufficiente dare più personale agli USR come propone Salvini ma lavorare a una riforma che semplifichi. Per questo -ribadiscono- chiediamo al governo di procedere alla riforma richiesta anche da Anac nei tempi programmati. Basta scarica barile”.