Scuola: Mori (Pd), governo riveda subito decisione su fondo educazione sessuale e affettiva
“La decisione del governo di utilizzare i fondi destinati all’educazione sessuale e affettiva per la formazione dei docenti sulla fertilità maschile e femminile tradisce la volontà del Parlamento e le finalità specifiche dell’emendamento proposto e votato anche dalla maggioranza. Ancora una volta si privano studentesse e studenti di strumenti fondamentali per costruire consapevolezza su temi come relazioni, rispetto, prevenzione delle violenze e salute sessuale, preferendo una visione parziale e riduttiva centrata esclusivamente sugli adulti e sulla fertilità. Strumenti di cui sono gli studenti stessi a fare richiesta, da anni, attraverso le organizzazioni che li rappresentano.
Il testo dell’emendamento, ovvero “Interventi educativi e corsi di informazione e prevenzione rivolti a studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, relativamente alle tematiche della salute sessuale e dell’educazione sessuale e affettiva”, non lasciava margini di interpretazione. L’educazione sessuale e affettiva è un diritto e una priorità per il benessere dei cittadini e delle cittadine fino dall’infanzia. Serve a prevenire comportamenti a rischio, discriminazioni e abusi, oltre a promuovere una cultura del rispetto reciproco. Utilizzare i 500mila euro stanziati dall’opposizione per un’operazione ideologica e priva di alcuna utilità concreta, che svuota e distorce il significato di questa proposta a scopo di propaganda, è un atto gravissimo.
Riteniamo altrettanto criticabile l’affermazione del ministro Ciriani secondo cui i fondi non consentirebbero un’azione più ampia. Bastava una coerente volontà politica per avviare percorsi pilota nelle scuole, a partire da quelle delle aree più in difficoltà, che promuovano una vera educazione integrata per ragazzi e ragazze. Chiediamo che il governo riveda immediatamente questa decisione e rispetti il mandato del Parlamento, restituendo a studentesse e studenti il diritto di essere formati su temi centrali per la loro vita e il loro futuro.” Così Roberta Mori, portavoce nazionale della Conferenza delle Donne Democratiche.
Roma, 8 gennaio 2025