“Preoccupano le dichiarazioni del Ministro Valditara riportate dalla stampa riguardo al contenuto del decreto legge relativo al dimensionamento scolastico adottato oggi dal Consiglio dei Ministri. Una misura che – se confermata- creerebbe misure agevolative ad hoc per spingere le regioni a tagliare le autonomie scolastiche.
Da quanto riferiscono fonti di stampa, chi rispetterà i nuovi tempi potrà istituire classi a anche senza il requisito del numero minimo di studenti, la salvaguardia del contingente Ata per l’anno scolastico 2025/26 e la nomina di un docente con funzioni vicarie del dirigente scolastico sulle scuole oggetto di dimensionamento. Una proposta che interviene a gamba tesa su una situazione – complessa- che riguarda in particolare le regioni che non hanno ancora adottato il piano di dimensionamento e che avrebbe richiesto la necessità di confronto e dialogo per risolvere le numerose problematiche che le regioni stanno affrontando.
Anziché affrontare strutturalmente e a beneficio di tutto il territorio nazionale le problematiche riguardanti il numero minimo e massimo degli alunni per classe, anziché affrontare il tema delicato del personale ATA (il cui taglio e’ stato rinviato in legge di bilancio di un anno ma non eliminato), anziché rivedere i criteri del dimensionamento definiti dalla legge di bilancio per il 2023 si interviene creando regioni di serie A e di serie B. Ribadiamo con forza che il dimensionamento voluto dal Ministro Valditara ha avuto e avrà gravi conseguenze sulla qualità dell’istruzione, ricadute negative sul personale, sugli studenti e sulla qualità dei servizi scolastici nei territori che hanno subìto e subiranno il dimensionamento, in particolare nelle aree interne.
Invece di intervenire con soluzioni come questa, si lascino alle scuola le risorse liberate dalla denatalità. Basta tagli all’istruzione”. Lo dichiara Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd.