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Sciopero, Manzi: più risorse alla scuola e stop ai tagli, non delegittimare sindacati

“Per la prima volta dal 2008 e cioè dai tagli lineari al personale varati dal governo Berlusconi con il duo Gelmini Tremonti, verranno tagliati 5.660 docenti dell’organico dell’autonomia e 2147 posti del personale amministrativo tecnico e ausiliario della scuola. E’ del tutto evidente che il governo, alla ricerca di voci su cui risparmiare, sia partito dal personale della scuola. Una decisione che abbiamo condannato con forza. Peraltro, gli aumenti previsti dal rinnovo del contratto sono una goccia nel mare e non coprono la perdita del potere d’acquisto. Serve aumentare progressivamente le risorse nel corso del prossimo quinquennio come il Pd aveva chiesto anche in passato. Non mi pare che il governo, al di là delle frasi di circostanza, sia interessato a questo percorso”. Lo dice Irene Manzi, responsabile nazionale scuola in un’intervista alla rivista online Informazione Scuola.

“Il calo demografico -aggiunge- può essere l’occasione per un cambio di passo, per offrire ai ragazzi una didattica personalizzata, per costruire classi a misura di studente dove garantire migliore qualità dell’apprendimento, per potenziare il tempo scuola. Per noi è prioritario un investimento sugli organici che garantisca il diritto all’istruzione. Ciò detto ritengo che questa sia una pessima legge di bilancio che colpisce i lavoratori, a partire da quelli dipendenti ed è molto grave che il governo delegittimi il sindacato e attacchi il diritto di sciopero che è garantito dalla Costituzione. I lavoratori, e chi li rappresenta, hanno diritto di contestare le scelte del governo. Il clima di scontro è inaccettabile: bisogna dialogare”. Così conclude la dem.

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