“La sinistra serve per trasformare la rassegnazione in mobilitazione, speranza e proposta: questa è la nostra sfida. Veniamo da una estate militante sui bisogni concreti delle persone, dalla casa alla salute al salario minimo, ma anche contro l’autonomia differenziate che vuole aumentare le diseguaglianza nel paese soprattutto a scapito del sud”.
Così la segretaria PD Elly Schlein in un’intervista a Il Manifesto.
“Sì – aggiunge – , ho percepito consapevolezza della necessità di far fare un salto in avanti al Paese su questi temi: durante l’estate abbiamo realizzato 1500 eventi e ho visto una partecipazione sorprendente. Uno dei motivi che mi ha spinto a candidarmi è che nel settembre del 2022 avevo percepito questa mancanza di motivazione e speranza, anche tra i nostri militanti. Ora sono stati proprio loro a chiederci di tornare a mobilitarci con una grande manifestazione nazionale, aperta alle persone e alle forze sociali e politiche che sentono l’urgenza di dare il segnale che la misura è colma”.
Si riferisce all’azione del governo: “In questo anno la destra al governo ha mostrato la sua vera natura: un anno di bandiere ideologiche piantate negli occhi dei più fragili, e di strizzate d’occhio agli evasori. E ora si stupiscono di avere poche risorse per la manovra. E non dimentico le politiche brutali contro i migranti. Penso che queste cose le persone le capiscano molto bene perché le vivono sulla propria pelle ogni giorno”.
Viene convocata la piazza per l’11 novembre, prima ancora che la manovra sia stata approvata: “Abbiamo già visto dove vogliono arrivare. Sul salario minimo ci stanno prendendo in giro. Non daranno le risposte che servono al paese, sarà una manovra di mance corporative. Non c’è un disegno di sviluppo, meno che mai nella direzione della conversione ecologica che sta alla base del Pnrr. Non è un caso che questo governo stia sprecando quei fondi”.
La segretaria ha parlato di una piazza come embrione dell’alternativa alle destre: “Noi sentiamo questa esigenza di ritrovarci fisicamente in una piazza, come una comunità. Sarà aperta a tutti coloro che condividono queste urgenze. Con le altre opposizioni continueremo a essere ostinatamente unitari, non per negare le differenze che ci sono, ma perchè vediamo un terreno comune su cui unire le forze”.
Quanto all’emergenza migranti, “a Bruxelles si sta votando un patto sulle migrazioni che non è una vera condivisione equa dell’accoglienza, ma un compromesso al ribasso. E questo perché Meloni non ha il coraggio di fare questa battaglia per non disturbare i suoi alleati nazionalisti. Noi vogliamo cambiare le cose che non vanno: siamo davanti a sfide che nessun governo da solo può affrontare. O si riesce a gestire queste crisi a livello europeo oppure falliremo”, ha concluso Schlein.