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Schlein: “Salario minimo risposta forte dell’opposizione”

“Il salario minimo è importante oltre che di sinistra: il Paese è segnato da lavoro povero, sottopagato, quei lavoratori che il governo Meloni non vuole vedere: tre milioni di italiani indigenti benché, sulla carta, dotati di un impiego. Il decreto Lavoro, varato il Primo maggio archivia il reddito di cittadinanza che si era rivelato in questi anni uno strumento fondamentale per affrontare l’impoverimento progressivo”, inizia così Elly Schlein la sua intervista a la Repubblica e continua: “La nostra è una risposta forte: il principio per cui sotto una certa soglia non è più lavoro ma è sfruttamento, è povertà. Non è solo una proposta sul salario minimo, perché rafforza la contrattazione collettiva e estende la retribuzione del contratto più rappresentativo a tutti i lavoratori del settore. Fissa una soglia minima di nove euro all’ora sotto la quale non si può andare. Per noi lavoro e povero non devono più stare nella stessa frase. Meloni e il suo governo non possono girarsi dall’altra parte».

“Questo è il governo dei rinvii e dello scaricabarile. Non si era mai vista una maggioranza che diserta in massa una seduta parlamentare dedicata alla ratifica di un delicato trattato internazionale, lasciando la sola opposizione in aula a votarla. Ma la propaganda e le fake news di Salvini e Meloni oggi si scontrano con la realtà. L’Europa sta attendendo i palleggi di un’Italia prigioniera della campagna ideologica della destra al potere. Questo è un fatto molto grave, l’impressione che ho e che corriamo rischi molto seri”.

Sulle invertezze e i ritardi del Pnrr Schlein interviene: “Sono preoccupata, i tentennamenti del governo rischiano di far perdere un’occasione storica all’Italia per ammodernare il Paese, per realizzare la trasformazione digitale, per affrontare la conversione ecologica e, a conti fatti, per ridurre le diseguaglianze. Da mesi il governo non comunica nemmeno le modifiche che intende sottoporre a Bruxelles. Io credo che stiano perdendo tempo perché non condividono le finalità di questo piano e sarebbe un fatto gravissimo se fallissimo gli obiettivi”.

 

La Segretaria continua: “Riteniamo fondamentale e oltremodo trascurato il diritto alla casa. Proponiamo un percorso in dieci proposte per un piano casa nazionale che finora è mancato all’Italia. Apriamo un confronto con gli amministratori, con gli inquilini, coni proprietari, con le studentesse e con gli studenti, con le associazioni. Sarà un percorso di ascolto. Poi, a settembre, presenteremo il nostro piano. Vogliamo misurarci col governo su proposte molto concrete”, e chiude: “Per me la politica non è competizione con le altre forze di opposizione, ma lottare giorno per giorno per riconquistare la fiducia di chi ci ha rinunciato a votare perché non crede più che la politica serva a migliorare la propria vita. Gli elettori torneranno a scommettere su di noi e il Partito democratico se ne farà interprete per guidare un governo che abbia rispetto peri diritti, per il lavoro, per il clima e per l’eguaglianza tra tutti i cittadini”.

 

Intervista integrale su la Repubblica

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