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Schlein: “L’odio di Meloni è odio contro la democrazia, al peggio non c’è mai fine”

Torna Giorgia Meloni in veste di agguerrita amazzone. Lo fa dal palco di Atreju, la sua casa e la sua comfort zone. Da lì può tornare alla narrazione che le è tanto cara, lontana dalle regole ingessate della diplomazia che la obbligano a recitare il ruolo del Presidente del consiglio, un ruolo che sembra starle davvero stretto.

In un comizio di 70 minuti, trasmesso interamente da RaiNews, se la prende con tutti quelli che non la pensano come lei. Rei di essere rappresentanti di un’Italia “stanca di essere scavalcata”.

E allora giù con le accuse alla segretaria del Pd Elly Schlein, che decide di non partecipare alla kermesse meloniana, e a Giuseppe Conte, che non viene neanche citato ma che viene attaccato per reddito di cittadinanza e superbonus. Tornano le accuse a Roberto Saviano, che preferisce raccontare i camorristi perché “fanno vendere molto di più” e “regalano celebrità e un pulpito da New York da cui dare lezioni di legalità agli italiani”. E poi gli attacchi al segretario della Cgil Maurizio Landini e le immancabili accuse alla magistratura. Non manca neanche l’affondo contro Chiara Ferragni, anche lei neppure citata, “che fa finta beneficenza”.

Un discorso pieno di livore che mostra la vera faccia della destra italiana, sempre pronta a dividere e a trovare dei nemici contro cui aizzare le folle. “Se pensate che tutto questo sia normale per chi è a capo del Governo, non lo è – ha detto la segreteria del Pd Elly Schlein -. Forse in Ungheria, non certo in una vera democrazia“.

Ma se il discorso di Meloni sorprende per la sua aggressività, ha il merito anche di rendere plasticamente l’idea di quale Paese ha in mente la destra italiana. Ricorda la segretaria dem: “Ha alzato la voce per aizzare la platea contro i migranti che salgono sui barconi e non ha trovato nemmeno una parola per le 61 persone morte annegate nel naufragio di ieri, che nessuno tra i quattro paesi avvertiti da Frontex (compresa l’Italia) è intervenuto per soccorrere, mentre la nave Ocean Viking stava facendo rotta su Livorno per le folli e inumane decisioni del governo Meloni, che mirano a rendere più arduo salvare vite in mare”.

Se ancora non fosse chiaro questo è il tempo di scegliere da che parte stare, questo è il tempo di prendere posizione.

 

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