“Fino al giorno del voto io impegnerò ogni energia per queste elezioni. I prossimi cinque anni saranno decisivi. Però il nostro impegno non ha scadenza il 25 settembre, dopo saremo sempre dalla stessa parte, quella di chi crede in un campo ecologista, progressista e femminista. Con il M5s spero si potrà lavorare insieme. Lo penso oggi, lo pensavo ieri e lo penserò domani: sugli impegni comuni per l’ecologia, la redistribuzione e contro il precariato, si potrà collaborare come abbiamo già fatto a Bologna”.
Lo dice – in un’intervista a la Repubblica – Elly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e candidata alla Camera da indipendente nelle liste del Pd.
Schlein definisce il programma “finalmente progressista e di sinistra”, nel tentativo di ricomporre le “fratture dovute agli errori degli ultimi 10 anni con il mondo del lavoro, della scuola, del terzo settore. Dobbiamo ricostruire fiducia – osserva – con chi in questi anni di crisi si è impoverito, mentre altri facevano extraprofitti” ed “è inaccettabile che le società che li hanno fatti non versino la timida tassa che è stata richiesta”.
Di Giorgia Meloni dice: “Una leadership femminile è diversa da una femminista, non si aiutano le donne se non si difendono i loro diritti, a partire da quelli sul proprio corpo. Servono servizi, il congedo parentale come in Finlandia. Poi io non so in quale Paese viva Giorgia Meloni, che parla del diritto a non abortire. In quello dove viviamo noi, 7 medici su 10 che devono praticare l’interruzione di gravidanza sono obiettori. Serve una percentuale di non obiettori in ogni struttura”.