“Di certo non siamo soddisfatti di questa Commissione”. La segretaria dem, Elly Schlein, commenta, in un colloquio con Francesca Schianchi su La Stampa, la squadra dei commissari europei presentata ieri da Ursula Von der Leyen. Una compagine che la segretaria dem definisce “più conservatrice di prima”, anche a causa, spiega, dei “governi che hanno espresso le nomine”.
Una squadra più conservatrice di prima: saranno anni difficili
“Saranno anni difficili, non bisogna perdere le innovazioni arrivate dopo la pandemia: noi su questo vigileremo. Difenderemo le nostre priorità e non ci faremo dare per scontati mai”, promette. Così come, assicura, “ora valuteremo attentamente deleghe e portafogli”. Ma alcune scelte che valuta errori le sembrano evidenti subito, l’uscita di Nicolas Schmit, il commissario al lavoro che il gruppo Socilaisti e Democratici avaveno candidato alla presidenza. “Non c’è più uno specifico commissario al lavoro”, sottolinea Schlein, “e l’Italia perde il portafoglio all’economia, che rimane sotto Dombrovskis, considerato un falco: dovremo batterci molto per difendere la prospettiva di investimenti comuni europei. Sull’immigrazione poi c’è il Popolare austriaco Brunner, ma noi insisteremo sulla solidarietà e l’accoglienza tra Stati”.
Nessuno sconto sul voto a Fitto: valuteremo le audizioni
Per quanto riguarda Raffaele Fitto, che ottiene una delle sei vicepresidenze esecutive e le deleghe a coesione e riforme, la segretaria dem chiarisce: “useremo le audizioni senza fare alcuno sconto per verificare la sua adeguatezza al compito. Non è più il portafoglio economico, ma anche le politiche di coesione sono importanti per l’Europa e per il nostro Paese: speriamo che gestisca il Pnrr meglio lì di quanto ha fatto in Italia”. Su come voterà il Pd, Schlein rimanda all’audizione: “Il voto si esprime sulla Commissione nel suo insieme, e noi useremo tutto il nostro peso nel processo delle audizioni per assicurarci che le priorità della prossima Commissione corrispondano a quelle che abbiamo indicato a Ursula Von der Leyen”.
Segnali positivi su energia, Green deal, concorrenza, ma servirà lavoro e tenacia
Guardare con ottomismo ai futuri anni di lavoro in Europa è difficile, seppure la segretaria del Pd sottolinea anche gli aspetti positivi: la scelta del socialista danese Dan Jorgensen all’energia, “una battaglia per noi prioritaria” e “il portafoglio riobusto su Green Deal e concorrenza a Teresa Ribeiro”, che giudica “persona di tenacia e competenza”, che però, chiosa, “le servirà tutta, in questa Commissione”.