Con il Pd “ho accettato la candidatura da indipendente dopo un percorso di partecipazione sui temi che ci ha portato a riallacciare i fili con mondi con cui c’era stata una rottura”.
Lo dice in un’intervista a La Stampa Elly Schlein, vicepresidente della regione Emilia-Romagna.
La destra è forte perché “è abilissima a puntare il dito in basso, verso chi sta peggio, e farne un capro espiatorio. Ma siamo ancora in grado di recuperare e vincere”, sottolinea.
Il programma progressista “che abbiamo presentato è quello in cui una persona come me, di sinistra, ecologista e femminista, si può riconoscere” spiega, dando la sua piena solidarietà “ai candidati finiti nel mirino, per vecchi tweet e posizioni gia’ chiarite. Non e’ Giorgia Meloni a poterci dare lezioni di etica social, lei che ha postato le immagini di uno stupro per campagna elettorale”.
Inoltre “chi definisce obesità, anoressia, ritiro sociale come devianza non sa di che parla e dovrebbe scusarsi con chi ne soffre“.
A partire dalle Agorà democratiche “abbiamo scritto un programma che parla di contrasto alla precarietà, alle disuguaglianze, alla crisi climatica su cui si sono tanto mobilitati. Il nostro piano giovani nasce da li’ e mette al centro la garanzia di una pensione per chi ha carriere discontinue e l’abolizione degli stage gratuiti”, e per le donne “vogliamo introdurre novità fondamentali come il congedo paritario”.
La questione della tassazione “ha svelato il vero volto della destra – aggiunge Schlein -. Abolire il reddito di cittadinanza e introdurre la flat tax: cioé l’idea di base è che la povertà è una colpa individuale, non un problema sociale. Le tasse abbassate ai ricchi le pagano i poveri che perdono servizi. Invece il principio corretto è già in Costituzione ed è la progressività: chi ha di piu’ deve dare di più“.