“Ci sono versioni contrastanti e controverse su quanto accaduto lo scorso tre giugno nei dintorni di Alba, dove due persone sono state violentemente picchiate da un noto professionista del luogo e da un suo complice” lo dichiara il sottosegretario Ivan Scalfarotto
“La versione degli aggressori, che cita imprecisate minacce ‘a sfondo sessuale’ ricevute dal figlio diciottenne del professionista, è al vaglio degli inquirenti” prosegue il sottosegretario.
“I due hanno agito con tale parossismo da colpire anche una terza persona che si trovava lì per caso. Una furia cieca che rafforza invece l’ipotesi di un violentissimo raid omofobico, originato dalla relazione esistente o in procinto di nascere fra una delle due vittime e il ragazzo”.
“Confidiamo che le indagini facciano piena luce” dice ancora l’esponente Pd “ma ci pare doveroso richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica contro quello che ha tutte le apparenze dell’ennesimo crimine d’odio”.
“Lo stillicidio di piccole e grandi violenze, il perpetuarsi di soprusi, drammi, autentiche tragedie” conclude Scalfarotto “chiama ancora una volta pesantemente in causa l’assenza di una specifica norma contro l’omofobia e i crimini basati sull’orientamento sessuale. Una legge che attende di essere discussa dal Senato da più di due anni e mezzo, mentre ancora troppo frequentemente si verificano casi di violenza omofobica e transfobica.”