spot_img
spot_img
HomeArchivioSassoli: "Un anticorpo chiamato...

Sassoli: “Un anticorpo chiamato Europa”

Il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, in una intervista a “Il Foglio – Inserto” spiega che “da ieri (era stato approvato il Mes) siamo tutti un po’ più tranquilli, perché con l’adozione di questa linea sanitaria del Meccanismo europeo di stabilità c’è una dotazione molto consistente a disposizione dei nostri paesi per affrontare l’emergenza.

Io non ho mai avuto dubbi, perché c’era stato un impegno all’unanimità di tutti i ministri dell’Eurogruppo nell’indicare la formazione di questa linea sanitaria senza condizioni, a tassi particolarmente favorevoli, che nella massima libertà i paesi possono usare”. “Sarebbe stato improprio – continua – immaginare delle condizionalità a un fondo a disposizione di tutti i paesi dell’Unione. Noi abbiamo la necessità di fornire strumenti a tutti e 27 i paesi.

 

Tutti sono colpiti. Certo la profondità della crisi non è uguale, ma la crisi investe tutte le nostre società. Ero particolarmente tranquillo rispetto a questo percorso. Adesso naturalmente toccherà all’Italia, come agli altri paesi, decidere se usarlo, se è conveniente o meno”.

 

Quanto ai tempi delle misure europee, “tra poco saranno già attivi. Il sostegno alla Cassa integrazione (Sure) forse già alla fine del mese. Il Mes probabilmente già nelle prossime settimane. E poi, non ci fermiamo qui. Perchè in questi 20 giorni l’Europa ha fatto tante cose. Per esempio ha messo i paesi nella disponibilità di usare quello che rimaneva dei fondi strutturali della vecchia programmazione non ancora usati, senza cofinanziamento. Per l’Italia, ad esempio, rappresentano circa 37 miliardi. Così come il fondo di solidarietà, che è stato messo a disposizione di questa emergenza. Ci sono le misure della Banca europea degli investimenti. Complessivamente stiamo parlando di un totale di 820 miliardi, ai quali se aggiungiamo gli 870 miliardi che la Bce sta mettendo in pista, bè, stiamo parlando di misure europee del valore di oltre 1.600 miliardi“.

 

“Queste – osserva il presidente – sono le opportunità e il bazooka che l’Europa offre a tutti e 27 i paesi. Ora possiamo ragionare sul fondo di ricostruzione e sul bilancio dell’Unione, che sarà la prossima partita. Dobbiamo fare le cose rapidamente, ma le dobbiamo fare bene”.

 

Ieri Sassoli ha fatto una dichiarazione abbastanza dura. Ha detto: ‘Tutti quelli che hanno fatto perdere tempo agli italiani e hanno lanciato offese, adesso abbiano il coraggio di chiedere scusà.

 

“In questi 20 giorni, sulla questione del Mes, tanti ne hanno dette di tutti i colori, anche offese personali. Io sono intervenuto tante volte, in televisione e sui giornali, per esprimere la mia opinione. C’è stata spesso una raffica di insulti”.

I colpevoli sarebbero “i tanti sovranisti di casa nostra, tante forze politiche che non hanno fiducia nell’Europa. Non la vogliono migliore. Pensano che l’Europa sia un incidente, che loro siano migliori degli altri. E questo spirito nazionalista è, come il Covid-19, un virus molto europeo che dobbiamo combattere“.

 

Le divisioni sul tema sono tante, però questa emergenza ha segnalato i limiti dell’ideologia nazionalista e sovranista. “Me lo auguro. Abbiamo una necessità, l’abbiamo capito, è la lezione di questi due mesi: che nessun paese europeo da solo potrebbe sopravvivere. Tutti gli indicatori ci dicono di una profondità catastrofica per le economie dei nostri paesi. C’è naturalmente chi sta poco meglio, e molti che stanno molto peggio. Ma la catastroficità della crisi è molto elevata, come provato dagli indicatori sociali, economici, che riguardano il commercio, le nostre attività produttive, l’industria. In questo momento nessuno può pensare di farcela da solo, e anche molti ripensamenti da parte di alcuni governi nelle ultime settimane sono un dato positivo”.

“Vediamo – riprende Sassoli – un progressivo aumento della solidarietà. E questo è molto importante perché arriva direttamente dall’osservazione di quanto sia grave la situazione. L’industria automobilistica tedesca, che è di prim’ordine e molto importante per l’economia europea, è diffusa in tutti i nostri paesi: la componentistica si fa in Emilia, in Lombardia, in Puglia. Se il mercato e la società italiana non si riprendono, ci sarebbe un contraccolpo immediato su quell’industria. E sto facendo soltanto un esempio di quanto le nostre economie siano interconnesse. E’ naturale che la responsabilità oggi è quella di capire che abbiamo bisogno di rimettere in moto il motore di 27 paesi, e di farlo con delle priorità, naturalmente”.

 

Ecco perché secondo il presidente “è molto importante che anche nelle osservazioni che arrivano dalle autorità tedesche vi sia la necessità che nel piano di ricostruzione per i paesi più in difficoltà ci siano finanziamenti a fondo perduto. Soldi dati direttamente ai paesi per rimettersi in moto. E’ questa consapevolezza la riflessione che in questo momento fa ben sperare. Poi naturalmente siamo dentro una grande battaglia politica, siamo in democrazia, abbiamo bisogno di punti di incontro, di compromessi, che non sono delle brutte parole ma il modo per procedere insieme”.

A proposito di tedeschi, la Corte tedesca ha fatto una sentenza che è stata presa abbastanza male in Europa. La Corte di Giustizia europea ha rimesso ordine nelle competenze della giurisdizione europea.

“Mi ha colpito molto l’osservazione del presidente del Parlamento tedesco Wolfgang Schauble, che ha riaffermato la centralità del diritto europeo e l’autonomia della Banca centrale europea. E stiamo parlando di un personaggio che con la Bce ha discusso molte volte. Ed è stato, in molti passaggi, anche un oppositore di alcune scelte della Bce durante la presidenza Draghi. Ma la consapevolezza del presidente del Bundestag nel sostenere l’importanza del diritto, e il rispetto che le autorità e le istituzioni devono avere, credo che quello valga veramente per tutti noi”.

 

Questo riporta al tema della forza dell’Europa nel futuro, come questa crisi possa rendere l’Europa, e i suoi stati, più forti oltre che coesi.

“Nei primi giorni della crisi c’è stata tanta preoccupazione perchè rispetto all’emergenza molti paesi avevano pensato che chiudendosi magari potevano salvarsi, e questo atteggiamento non ha portato a niente, perchè il virus non si ferma con le frontiere, e ha portato a un’immagine di alcuni paesi che volevano cercare di far da soli. Devo dire che la Commissione europea in questo è stata molto pronta, è intervenuta perchè ha capito la gravità e la preoccupazione di alcune iniziative. Il grosso della solidarietà è stato all’interno dello spazio europeo. Sono stati i paesi europei nostri partner in particolare a mettere a disposizione tante risorse, tanti materiali, ospedali, medici, infermieri, strutture, mascherine”.

 

Infine un elenco rapido degli obiettivi che deve avere oggi l’Europa per essere più forte. “Ci sono due lavori paralleli. Uno è rispetto alla crisi, a questo strumento di ricostruzione e al nuovo bilancio pluriennale che sarà il cuore dello sviluppo della ripresa. E dall’altra parte abbiamo bisogno di rimettere un po’ in ordine le nostre regole. Perchè c’è un rischio, e anche qui, potremmo essere più forti e più deboli a seconda delle iniziative che prenderemo. Abbiamo capito che l’Europa non può non scommettere sul suo futuro con la democrazia. Oppure pensiamo che meccanismi autoritari siano più efficienti? No, non è vero. La partecipazione dei cittadini, la trasparenza sono il vero motore della ripresa“.

 

“E nello stesso tempo – conclude Sassoli – abbiamo però bisogno di alcuni aggiustamenti, perchè la democrazia molte volte è percepita come un meccanismo di indecisione. Ecco perchè avevo immaginato già da tanti mesi una grande conferenza sul futuro dell’Europa, per rimettere un po’ in ordine la nostra macchina”.

Ultimi articoli

Correlati

Primarie PD: i risultati definitivi

La Commissione nazionale per il Congresso rende noti i dati definitivi sull'affluenza alle Primarie del 26 febbraio e...

PD, oggi alle 15 il passaggio di consegne Letta-Schlein

Si svolgerà oggi alle 15 nella sede del PD di Via Sant’Andrea delle Fratte 16 il passaggio di...

Buon lavoro Elly Schlein

“Il popolo democratico è vivo, c'è ed è pronto a rialzarsi con una linea chiara. Ce l'abbiamo fatta,...

Roggiani, affluenza attorno al milione di votanti

​​​​​"Mancano ancora i dati di alcune regioni e di alcune città, ma possiamo dire che l'affluenza si aggirerà...

Vota per un nuovo Partito Democratico

Domenica 26 febbraio si vota per la nuova segretaria o il nuovo segretario del PD. I seggi saranno aperti...
spot_img