“In una situazione di emergenza la maggioranza parlamentare ha detto che serve più politica e meno tecnocrazia”, occorrono “scelte coraggiose che valgano per il piano di ricostruzione e per il bilancio pluriennale” e anche risorse “vere e adeguate” ma “per averle è necessario anche emettere i recovery bond“. Lo dice il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, in un’intervista a Il Fatto Quotidiano.
Recovery Fund
Per Sassoli è “importante che la maggioranza del Parlamento a favore del Recovery Fund si sia allargata, il fronte nazionalista abbia perso pezzi e i sovranisti italiani non abbiano avuto il coraggio di votare contro” perché “tutto questo è di buon auspicio anche per la stabilità dell’Italia” al fine di “affrontare la ricostruzione dal basso, dalla parte dei cittadini contro la tecnocrazia”.
Tecnocrazie
Sostiene che le tecnocrazie sono “tutti coloro che vorrebbero che in questo momento l’Europa non esprimesse la sua autonomia e la sua indipendenza. Una prova è la critica a Papa Francesco e al suo richiamo a una forte partecipazione sociale ai destini comuni”, e ritiene che la Bce sia “il nostro vero punto di forza per il massiccio impiego di risorse in favore della stabilità della moneta unica, e di conseguenza della stabilità degli Stati, specie i più deboli. Minarne la capacità sarebbe un colpo a tutta l’Europa.”
Mes
In un incontro con il presidente del Consiglio Conte, Sassoli ha sostenuto “che servono progetti e in Europa ci sono le risorse per finanziarli. Si facciano i progetti” e “il Mes può essere una buona occasione per avere ambulatori nelle università, nei distretti industriali, sul territorio e anche per trovare un vaccino e distribuirlo”.
Governo italiano
Sassoli giudica positivamente l’operato del governo italiano nella gestione di quella che ritiene essere “la più grave crisi dal Dopoguerra” facendo “scuola anche nei confronti degli altri Paesi , stanziando una manovra di sostegno alle persone e alle imprese e oggi è chiamato, insieme all’Ue, a indicare la via della ricostruzione”.
Lockdown
“L’Italia è stata un esempio sulle misure di lockdown. Ma in Europa ci sono buone pratiche, adottate nell’emergenza, che possono essere utili a tutti”.
La grande partita
Sulle scelte economiche e il ricorso al debito ritiene che debbano essere scelte a carattere sociale e ambientale: “tutti stanno prendendo a prestito decine di miliardi dalle generazioni future con lo scopo di difendere le aziende dal fallimento. Ma stiamo prendendo risorse a debito sui nostri figli. Servono allora scelte socialmente sostenibili i cui benefici siano a vantaggio della “generazione Greta”. Questo può farlo solo l’iniziativa pubblica che deve indicare la strada della ricostruzione e le priorità su cui impegnare un’iniziativa privata maggiormente responsabile nei confronti della comunità. Oggi è questa la grande partita”.