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Sassoli: A Bruxelles c’è fiducia nell’Italia, ora una maggiore velocità negli interventi

Recovery Fund

“Charles Michel si è impegnato a presentare una bozza di accordo in tempi strettissimi. Lui ha la necessità di trovare l’unanimità dei governi. Non vorremmo che ciò diminuisse il livello di ambizione”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, in merito al Recovery Fund.

“Credo che l’interesse sia soprattutto volto a capire se ci saranno tagli rispetto alla proposta della Commissione e dove. Di quanto e dove, lui non lo ha indicato – aggiunge -. C’è convergenza sul riuscire ad avere un accordo che sia utile alla ripresa, tenendo insieme il piano di ripresa e i programmi tradizionali a lungo termine dell’Unione. Un buon vento accompagna anche l’idea di inserire nuove risorse proprie dell’Unione Europea: è una priorità del Parlamento, utile a creare una capacità di autofinanziamento dell’Unione“.

C’è un prima e un dopo il Covid

“Il piano punta molto sulla quota dei trasferimenti diretti e questo mette in secondo piano la questione dei prestiti. Ora, non basta dire che ci saranno i trasferimenti – sottolinea il presidente del Parlamento Ue -. Il punto è: per cosa? Io credo che debbano esserci dei giudizi sui piani nazionali perché, se non si allineano con le priorità europee, diventerebbero incompatibili. Si tratta di armonizzare le politiche dei 27 sulle sfide europee: digitalizzazione, Green Deal, con quel che comporta, resilienza. Abbiamo bisogno di essere più autosufficienti, dobbiamo riportare molte produzioni in Europa e esprimere una vera presenza sulla scena internazionale. C’è un prima e un dopo il Covid, non so se tutti se ne sono resi conto”.

“Non voglio entrare in questioni italiane. Mi chiedo solo dove sono i dibattiti sulle grandi riforme di cui anche l’Italia ha bisogno – aggiunge -. Dov’è il dibattito sul sistema regionale, sul mercato del lavoro, sulla lotta alla povertà, sul Green Deal nazionale, sulla ristrutturazione del servizio sanitario, sulla lotta all’evasione? Ecco, credo che la concentrazione del Paese in questo momento debba essere sulle sfide che il Covid ci mette di fronte”.

In teoria gli Stati generali erano su questo. “Un governo che ascolta secondo me in questo momento è anche utile – afferma Sassoli -. Il problema è che dopo bisogna rimboccarsi le maniche. A leggere i giornali si ha l’impressione di un Paese che fa tutto per tornare a quello che era prima del Covid. Questo mette un po’ di preoccupazione”.

In questo momento, devo dire, in Europa c’è grande fiducia verso l’Italia, perché l’Italia è davvero il termometro di ogni sforzo di ripresa dell’economia europea – prosegue -. Il governo riscuote fiducia. Quel che ci si aspetta è anche una velocità di interventi. E su questo forse una concentrazione maggiore servirebbe“.

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