«Votare Pd nel Mezzogiorno significa fermare il progetto di autonomia della Lega che invece vuole spaccare l’Italia. Salvini ha garantito l’autonomia cinque giorni fa agli amministratori leghisti. Vogliono portare al Nord le risorse che spettano al Sud. E Fratelli d’Italia vorrebbe mettere in discussione il Patto per Napoli grazie al quale il Comune ha evitato il dissesto. La destra vuole far passare i nostri diritti come delle concessioni».
Parla così Marco Sarracino, segretario del Pd metropolitano dal dicembre 2019, e ora a 33 anni capolista alla Camera nella circoscrizione Campania 1.
«Io vedo la risalita del Pd e della nostra coalizione. La partita si è ormai polarizzata e lo scontro è tra la destra di Salvini-Meloni e il Pd. Rivendico di aver costruito personalmente in questi anni un rapporto coi Cinque Stelle che poi si è interrotto a causa dell’inspiegabile mancata fiducia al governo Draghi. Col governo in carica avremmo potuto affrontare con maggiore forza il tema bollette».
L’M5s punta sul reddito e voi sulle 300 mila assunzioni nella pubblica amministrazione promesse dal segretario Enrico Letta a Taranto al fianco dei
governatori De Luca ed Emiliano?
«Il Pd è il partito dei lavoratori. Quella proposta serve a due cose: creare nuovi posti di lavoro ma anche migliorare i servizi comunali. Calenda dice che vogliamo fare assistenzialismo. Mi chiedo se abbia mai parlato con un sindaco. Quando entri in un Comune rischi di trovare uffici vuoti perché non ci sono più dipendenti».
«C’è grande sintonia programmatica come dimostra il manifesto di Taranto sul Sud. Mentre altre forze come il Terzo polo pensano a come attaccare il Pd, noi ci stiamo ponendo il tema di sconfiggere la destra».
«E un onere e un onore poter continuare a rappresentare il Pd della mia provincia e sono contento di poterlo fare assieme a quei circoli e quei sindaci che in questi ultimi due anni in cui sono stato segretario hanno riportato il Pd al governo delle loro città ».