“Dopo 1 anno e 4 mesi dalla riforma di Aifa, fatta – va ricordato – con un emendamento a uno dei decreti energia, la montagna ha partorito il topolino.
Ancora non c’è fumata bianca sul Presidente e di fatto l’Agenzia è bloccata, mentre avremmo avuto bisogno di un suo potenziamento. Stiamo parlando di un organismo strategico nei processi autorizzativi delle nuove molecole, che dovrebbe confrontarsi e competere con le sue omologhe internazionali e adempiere alla sua peculiare missione nella ricerca indipendente. Chiameremo il Ministro a riferire su cosa intende fare il Governo sulle materie di competenza dell’Aifa, sulla carenza di farmaci, sulle nuove tecnologie, partendo dal fatto che l’efficienza dell’agenzia, il suo sapersi rinnovare nell’attività regolatoria e ispettiva sono fattori determinanti per l’attrazione e il mantenimento in Italia del maggiore tessuto industriale del farmaco in Europa. All’Aifa servono scienziati, manager, farmacologi, non farmacisti amici del sottosegretario di turno!”.
Così Marina Sereni, responsabile Salute e sanità nella segreteria nazionale del Partito Democratico.