“Il socio di maggioranza del centro destra Matteo Salvini perdura nella sua aggressione nei confronti del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al quale rivolgiamo la nostra solidarietà”, commenta il deputato PD Emanuele Fiano.
“Privo di argomenti e di proposte, Salvini continua il suo attacco scomposto e volgare nei confronti delle istituzioni nel tentativo di accreditarsi come leader degli antisistema e di chi fa della violenza verbale la propria caratteristica distintiva. Uno spettacolo pietoso e preoccupante. Sarebbe interessante sapere cosa accomuni l’ingloriosa armata Brancaleone della destra ad esempio a Milano: un gruppo eterogeneo cementato solo dalla aggressività verbale di Salvini.
Cosa ne pensa Stefano Parisi del suo grande elettore Salvini? E’ con questo terrorismo anti istituzionale che il centrodestra vorrebbe guidare le grandi città italiane?”
“Chi crede nell’Italia non può riconoscersi in Salvini”, commenta la vice presidente della Camera Marina Sereni.
“Alimentare la polemica, attaccare per attaccare, non importa il merito. La destra leghista, decisa a varcare, essa sì, le ‘frontiere’ della Padania, offende il Capo dello Stato nella speranza che l’urlo, il dileggio portino voti. Ieri quella che alcuni hanno interpretato come una gaffe (ma davvero si tratta di una gaffe o piuttosto della strategia mediatica per oscurare un evento italiano, come Vinitaly, con le sue opportunità anche economiche, e prendersi i titoli di ogni media disponibile?). Oggi, per non smentirsi, ma anche per tornare sui media, eccolo di nuovo in pista, a denigrare l’Italia e le sue istituzioni”.
“Pienamente d’accordo con le parole del Presidente della Repubblica sulla necessità di unità della politica europea per far capire ai cittadini che la gestione del fenomeno migratorio non si risolve con il filo spinato alle frontiere, solidale e grata per la sua opera autorevole e paziente di garanzia istituzionale, mi domando fino a che punto una destra scomposta ed estremista possa rappresentare gli elettori conservatori. Chi crede nell’Italia – conclude – da qualsiasi parte stia, come fa a riconoscersi in Salvini?”.
“Salvini è offensivo” e il suo “è puro vilipendio”. Così il presidente dei senatori del PD Luigi Zanda in un’intervista rilasciata a l’Unità.
«In tempi tragici come i nostri – continua Zanda – in politica non servono demagoghi ma uomini di Stato. Salvini non è un uomo di Stato, è un demagogo. Salvini usa i suoi abituali argomenti beceri, l’insulto e la violenza verbale, ma questa volta lo ha fatto in modo ancora più grave, offendendo il Presidente della Repubblica e spacciando per vero ciò che è falso. Il presidente Mattarella è contro la clandestinità, non ha mai espresso la volontà di far entrare in Italia degli immigrati clandestini. Ma il problema è più serio.
Salvini rimuove completamente la verità sul fenomeno delle migrazioni. Siamo davanti a trasformazioni profondissime dell’Italia e del mondo, cambiano le abitudini, l’economia, la società, cambia la testa delle persone. E ci sono fenomeni globali che attraversano i continenti: dal terrorismo internazionale alla criminalità, alle guerre, perché ci sono 29 guerre regionali nel mondo. Tra questi c’è il fenomeno delle migrazioni e Salvini deve capire di cosa stiamo parlando.
All’inizio del ‘900 nel mondo viveva un milardo e mezzo di persone, alla fine di questo secolo, nel 2100, saranno più di 11 miliardi, con colossali differenze di reddito: in media quello degli europei è di 50 volte superiore ai redditi africani o dell’area subsahariana; una donna europea, in media, genera un figlio nel corso della sua vita, una donna africana almeno 6 o 7. E ancora, in alcune fasce del pianeta è in corso la desertificazione per i mutamenti climatici. Oggi quindi non si può parlare più di migrazioni, ma di spostamenti di masse e di interi popoli.