Con un emendamento all’articolo 47 della manovra, le opposizioni chiedono più fondi per il finanziamento del Sistema sanitario nazionale (6.802 milioni di euro per l’anno 2025, 10.578 milioni per il 2026, 11.280 milioni, 12.163, 13.225, 14.398 milioni per gli anni successivi fino al 2030), con risorse prese dai sussidi ambientalmente dannosi. Risorse che vanno individaute dai ministeri dell’Ambiente, dell’Economia e delle Imprese, attraverso risparmi di spesa o maggiori entrate, pari a 5,500 milioni di euro a partire dal 2025. L’emendamento è firmato: Schlein, Conte, Bonelli, Fratoianni, Bonetti, Magi, Braga, Silvestri, Zanella, Richetti, Della Vedova, Furfaro, Quartini. Una proposta concreta, delle risorse certe e incontestabili. Se il governo è disponibile al confronto, questa è l’occasione di dimostrarlo, non sono ammissibili ulteriori deroghe.
“L’emendamento unitario presentato ieri dalle opposizioni per salvare il Servizio Sanitario Nazionale da una crisi irreversibile sarà la cartina di tornasole della reale volontà politica della maggioranza e del Governo”, sottolinea la responsabile Salute e sanità nella segreteria nazionale del Pd, Marina Sereni.
“La proposta sottoscritta da Pd, 5S, Azione, Avs, Più Europa che porta la prima firma della segretaria Elly Schlein dimostra che il Parlamento può modificare profondamente la manovra senza scassare i conti pubblici e affrontando seriamente un’emergenza sentita da tutti i cittadini. Le audizioni delle autorità indipendenti – Corte dei Conti, Ufficio Parlamentare di Bilancio, Fondazione Gimbe – si sono incaricate di chiarire, oltre ogni ragionevole dubbio, che anche quest’anno il Ssn subisce un sotto finanziamento molto grave.
Della nostra proposta voglio sottolineare almeno tre aspetti:
è un aumento consistente e strutturale del Fondo Sanitario Nazionale (5,5 miliardi l’anno a decorrere dal 2025);
investe sul personale del Ssn in modo significativo (2 miliardi per nuove assunzioni e 400 milioni per l’aumento delle retribuzioni di infermieri e medici);
finalizza 1 miliardo al rilancio delle politiche di prevenzione, sia sul terreno degli stili di vita e della lotta alla poverta’ sanitaria sia su screening e vaccini, con particolare riferimento alle aree di maggiore deprivazione sociale.
Una proposta che dà risposte alle criticità evidenziate da sindacati e Regioni e che rilancerebbe finalmente i principi di universalità, equità ed eguaglianza su cui è nato il nostro Ssn, aprendo la strada anche alle riforme necessarie per renderlo più prossimo ai bisogni delle persone, più efficiente e sostenibile. L’incremento del Fns viene coperto con una riduzione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi, che corrisponde in molti casi anche ad obblighi derivanti dagli impegni europei sulla lotta al cambiamento climatico. Una impostazione difficilmente contestabile sulla quale ci auguriamo che il Governo voglia davvero aprire un confronto”.