spot_img
spot_img
HomeArchivioSala: La mia città...

Sala: La mia città solidale

Sala, il testa a testa del primo turno forse si spiega anche con la percezione di lei e Parisi come candidati “simili”. Lei ha lanciato sui social l’hashtag #trovaledifferenze: crede di riuscire a ribaltare quest’immagine?
Tra me e Stefano Parisi c’è una differenza di visione molto importante e personalmente ho sofferto di questa percezione di somiglianza tra di noi. Parisi per la sua Giunta ha scelto come assessore Gabriele Albertini, sindaco di Milano di una decade fa. Questa è la nostra profonda diversità, lui guarda al passato, io e la mia squadra progettiamo la città del futuro, la Milano dei prossimi 20 anni.

 

Intanto ha fatto i primi nomi di chi la affiancherà come assessore o con altri ruoli, da Emma Bollino a Gherardo Colombo, da Linus a Umberto Ambrosoli. Punta a una giunta composta più da personalità civiche o da politici? Farà il nome del vicesindaco prima del voto?
Emma Bonino che ha accolto con entusiasmo la mia offerta-conosce la politica dell’area del Mediterraneo come nessun altro e su questo tema darà certamente un contributo importantissimo. Sarà di grande aiuto per capire le enormi possibilità di investimento, crescita turistica, capacità di fare rete tra università e ricerca che ha Milano. Gherardo Colombo presiederà la Commissione sulla legalità e la trasparenza e sarà un altro grande tassello per delineare il “modello Milano”. Linus potrà invece essere d’aiuto per intercettare i giovani e agire per favorire lo sviluppo della creatività e dello sport. Ambrosoli sarà fondamentale sulla partecipazione, sulle regole, su una scommessa come la Città metropolitana e il rafforzamento dei municipi. In particolare si occuperà del rapporto con la Regione, indispensabile se vogliamo curare i problemi profondi delle case popolari e ragionare su larga scala di mobilità e trasporti, oltre che fare del futuro dell’area Expo un volano di sviluppo. Per quel che riguarda ilvicesindaco, è un discorso prematuro.

 

Un’altra differenza tra lei e Parisi c’è sul fronte della partecipazione femminile…
Se vince il centrosinistra ci saranno 15 donne in squadra, se vince il centrodestra 4. Del resto se si è arrivati fino a qua è perché Maria Stella Gelrnini ha imposto il ticket a tutti gli uomini di Forza Italia. Non credo sia un bel modo di fare politica.

 

Lei si è presentato come manager e ha ammesso di essersi formato una sensibilità politica nel corso della campagna. Quanto contano per lei, oggi, partiti e corpi intermedi come i sindacati nella politica a livello locale?
Ho un rapporto ottimo con i partiti e con i sindacati, con questi ultimi ho lavorato in maniera proficua durante Expo. Ma più di tutto nella politica a livello locale credo che conti il rapporto con i cittadini, la vicinanza alle persone e ai loro problemi in questo la campagna elettorale mi sta insegnando molto.

 

Tornando al ballottaggio: con Milano in Comune non ci sarà apparentamento, a differenza che con i radicali. Cosa è mancato al confronto tra lei e Basilio Rizzo?
Basilio Rizzo continuerà, come fa da tanti anni, a essere una forza critica di opposizione. Le nostre idee convergono su molti punti e sono sicuro che alla fine, senza bisogno di indicazioni di voto, i suoi elettori ci sosterranno.

 

Ieri il faccia a faccia con Pisapia e il sindaco di Cagliari Zedda, ultimo baluardo del centrosinistra a livello nazionale. Quella arancione è una stagione irripetibile? Cosa ne rimane?
Rimane la Milano costruita da Giuliano Pisapia, una città in sviluppo e fermento. La sua elezione nel 2011 è stata un grande momento di cambiamento e di crescita per la città dopo anni di dubbia gestione del centrodestra. Milano deve continuare sulla strada tracciata, migliorando quanto già fatto e mettendo in campo idee nuove.

 

Sempre ieri lei ha presentato il suo piano «per il riscatto sociale» con don Colmegna, il primario della Mangiagalli Alessandra Kustermann, l’ex presidente della Compagnia delle opere Massimo Ferlini. Quali i punti salienti?
Stanzieremo 42 milioni di euro all’anno con il contributo del governo per un grande piano contro la povertà e la fragilità sociale. Ai tradizionali contributi per famiglie con disabili e a quelli vincolati a livello nazionale, 18 milioni, si aggiungeranno le misure di sostegno comunale al reddito per milioni di euro. Verrà introdotto anche, il reddito di maternità, un contributo di 1.500 euro alle mamme, in base al reddito, per il pagamento di rette di asilo e l’acquisto di beni indispensabili. Accanto a questo poi un piano per l’odontoiatria sociale, con 3 milioni di euro che saranno stanziati per un rimborso di 500 euro a persona l’anno, per chi deve affrontare interventi o per chi non ha diritto a copertura da parte del servizio sanitario regionale. Vogliamo progettare, lavorando insieme al terzo settore, una Milano leader nelle politiche sociali.

 

ll candidato Corrado prevede che gli elettori grillini sceglieranno Parisi per danneggiare lei, e quindi indirettamente Renzi che la sostiene. Dario Fo lamenta la sua gestione di Expo e annuncia il suo voto al centrodestra per lo stesso motivo. Pensa di riuscire a far cambiare loro idea?
Io mi rivolgo alle persone. Sono abbastanza certo che i Cinque stelle non daranno un’indicazione di partito odi movimento, che poi ognuno voterà per sé. Tra noi e il M5s ci sono molti punti di contatto. Ci sono alcuni temi nel mio programma che partono dalla legalità e la trasparenza, dalle lotte comuni sui diritti civili e che si chiudono con la nostra chiara attenzione ad una politica ambientale, rispetto ai quali i Cinque stelle non possono non sentirsi vicini. Riguardo a Dario Fo, se decidesse di votare a destra è un suo diritto. Sono invece onorato delle parole che ha speso su di me Adriano Celentano come buon sindaco di Milano.

 

Fondamentale sarà poi la capacità di recuperare gli astenuti. Più a sinistra o più al centro?
Mi auguro che quelli che non sono andati avotare al primo turno facciano una riflessione. In questo momento tutti coloro che si riconoscono nelle mie idee e in quelle del centrosinistra devono serrare le fila.

 

Dopo il 5 lei ha continuato a girare mercati e quartieri, a fare incontri pubblici. Pensa di sfatare così i «pregiudizi» che dice di avere visto di lei?
Sono stato insieme agli operai che lavoravano per costruire Expo fino al primo maggio. Poi, dopo l’inaugurazione, sin dalla mattina presto ogni giorno l’ho passato in giro per il sito per verificare che tutto fosse a posto e per stare insieme ai lavoratori e i visitatori. Mi trovo più a mio agio a lavorare in mezzo alle persone, con le persone, per risolvere problemi che dietro una scrivania. Un sindaco deve ascoltare i cittadini, essergli vicino e agire concretamente per migliorare la città. Questo è quello in cui io e la mia squadra crediamo e quello che faccio.

 

Punti deboli e punti forti della campagna del suo avversario Parisi in vista del 19?
Tra i punti deboli certamente la sua coalizione, che lo costringe a continue smentite su tutti i grandi temi, dall’immigrazione alle moschee, al rispetto per le Istituzioni. Punto forte, Stefano Parisi è indubbiamente una persona garbata ed educata, ha contribuito a mantenere questa campagna elettorale su toni civili.

 

Fonte: l’Unità

Ultimi articoli

Correlati

Primarie PD: i risultati definitivi

La Commissione nazionale per il Congresso rende noti i dati definitivi sull'affluenza alle Primarie del 26 febbraio e...

PD, oggi alle 15 il passaggio di consegne Letta-Schlein

Si svolgerà oggi alle 15 nella sede del PD di Via Sant’Andrea delle Fratte 16 il passaggio di...

Buon lavoro Elly Schlein

“Il popolo democratico è vivo, c'è ed è pronto a rialzarsi con una linea chiara. Ce l'abbiamo fatta,...

Roggiani, affluenza attorno al milione di votanti

​​​​​"Mancano ancora i dati di alcune regioni e di alcune città, ma possiamo dire che l'affluenza si aggirerà...

Vota per un nuovo Partito Democratico

Domenica 26 febbraio si vota per la nuova segretaria o il nuovo segretario del PD. I seggi saranno aperti...
spot_img