“Mi taglio lo stipendio e lo verso alla Caritas. Occorre un nuovo patto tra cittadini e politica”, lo dice in una intervista a Repubblica Francesco Russo, senatore del Pd, che si applica una riduzione dello stipendio del 20 per cento, una battaglia autoimposta contro gli eccessi della politica.
“Dò il 20 per cento del mio stipendio, dell’indennità di base di 5000 euro, a iniziative benefiche. Ho cominciato con Banca Etica che ha promosso un suo fondo per appoggiare giovani imprenditori in terra di mafia. Nell’ultimo anno, invece, dopo un attacco della destra della mia città, li verso alla Caritas di Trieste per un progetto per i senza tetto, italiani o stranieri. La neogiunta di centrodestra ha pensato bene di perseguitare questa idea togliendogli gli spazi. Io la difendo e la finanzio”.
Russo propone appunto di stipulare “un nuovo patto tra cittadini e politica” e aggiunge “decidiamo una volta per tutte l’investimento che vogliamo fare per avere una classe politica di qualità. I rimborsi siano a pie’ di lista, i cosiddetti portaborse vengano pagati direttamente dalle Camere così i soldi per le spese non passeranno direttamente dalle tasche dei parlamentari. Stabiliamo così la cifra che serve per fare la politica il meglio possibile. Senza demagogia, ma anche senza gli eccessi di un tempo”.
E se Grillo parla di dimezzamento dello stipendio, Russo risponde che”stare nelle istituzioni non significa solo lanciare proposte popolari, come fa Di Battista”, “che poi ha solo il 50 per cento di presenze in aula” e ricorda che le sue, di presenze, raggiungono “il 98 per cento”.
“Sono per fare chiarezza -aggiunge Russo – per dare un segnale spero definitivo. Bisognerebbe anche spiegare che la politica ha già fatto molto. Ha cancellato quelli che erano considerati giustamente dei privilegi. Molti di noi, quelli alla prima legislatura e siamo tanti, non avranno nessun vitalizio, mai. Ma credo che sia importante valorizzare e premiare professionalità, competenza e merito”, conclude.