“Grande confusione sotto il cielo grillino, nulla si tiene. I 5 stelle proprio non riescono a tenere il passo del generatore automatico di balle della Casaleggio associati. Oggi andiamo dal doppio pesismo allo scaricabarile, il solito campionario di imbarazzanti contraddizioni. Sono in confusione e arrancano. Di Maio si ripara sotto le gonne di Grillo. Beppe, nonostante avesse fatto un passo di lato, miracolosamente torna ad essere il garante del Movimento per epurare Pizzarotti per poi tornare ad esser comico quando si tratta di dispensare battute razziste sul sindaco di Londra, utile per pescare elettori dalla Lega. Insomma doppia morale, incapacità e opportunismo. In sintesi i 5 stelle”. Così Alessia Rotta, commentando l’intervista a Luigi Di Maio apparsa oggi sul Corriere della Sera, nella quale il vicepresidente della Camera ribadisce che il ruolo di Grillo, per il Movimento, è quello di garante.
“Secondo Di Maio, vicepresidente della Camera a sua insaputa, Grillo sarebbe a giorni alterni il garante che decreta le espulsioni (quando lo stesso Grillo aveva annunciato tempo fa un passo di lato) e comico puro e semplice quando fa le battute xenofobe sul sindaco di Londra”, dice Andrea Romano, che continua: “Tipico doppiopesismo grillino che a seconda della convenienza usa pretesti per giustificare comportamenti opachi e coprire gli imbarazzi di chi è allergico alla democrazia”, aggiunge Romano.
A sottolineare le “contraddizioni di una classe dirigente inesistente”, è Ernesto Carbone: “Benvenuti al gran ballo delle furbe contraddizioni dei 5 stelle. Una tarantella pietosa di scuse, retromarce risibili da parte di una classe dirigente inesistente che fa del doppio pesismo e della fughe dalle responsabilità la sua bandiera. Di Maio è un prestigiatore, nelle sue confuse parole. Il condannato Grillo, neanche fosse Fregoli, a seconda della convenienza, ritorna ad essere garante per poi vestire i panni del comico. Quando costruisci sulle bugie e sull’opacità questo è il risultato. Gente che va nel pallone perché non sa amministrare un comune, e si vuole accreditare in Europa: una vera barzelletta”.
“La Vicenda della mail anonima a Pizzarotti ha risvolti gravissimi che vanno oltre la già pur grave dimostrazione di incapacità dei 5 stelle. Stiamo parlando di come i 5 stelle gestiscono già oggi atti giudiziari e amministrativi e di come domani, mai fosse, potrebbero gestire atti di governo. Tutto sembra essere controllato da una azienda privata, la Casaleggio associati e da un privato cittadino, Grillo”. Così Emanuele Fiano della segreteria PD.
“E il tutto come dimostrano i casi Pizzarotti, Nogarin, Fucci non avviene certo con sistemi decisionali garantiti da democratici statuti, ne con la partecipazione dal basso, ma in stanze riservate a pochissimi, ripeto di una azienda privata, senza alcun tipo di trasparenza.
È una questione enorme che attiene direttamente il funzionamento della democrazia e della partecipazione. Una questione che i vertici dei 5 stelle cercano di nascondere ma che si presenta ogni volta in maniera sempre più violenta. Una sorta di subappalto che apre scenari pericolosi e su cui non si può più fare finta di niente”.