«Il piano di Matteo Salvini era tornare al voto, la questione del ministro dell’Economia è stata solo una scusa Lega e M5S sapevano che il lungo elenco di promesse contraddittorie contenuto nel loro “programma di governo” era irrealizzabile e non aveva coperture. Da qui l’alzarsi della polemica contro l’Europa dei poteri forti: il capro espiatorio del loro programma impossibile». Ettore Rosato, vicepresidente della Camera e dirigente del Pd, è convinto che il gioco del leader della Lega era arrivare a questo punto, ossia alle elezioni dopo l’estate, fin dal principio della trattativa per la formazione del governo con i M5S.
Il Presidente Mattarella ha detto con chiarezza che il punto non risolto è la non chiarezza sull’uscita o meno dall’euro. Sarà questo il tema della campagna elettorale?
«Sono appunto lei dee di Paolo Savona. La nostra posizione è che l’Italia deve rafforzare la sua presenza in Europa, non uscirne. Le nostre imprese e le nostre famiglie hanno tratto vantaggio dalla moneta unica, e una nostra uscita dall’euro avrebbe conseguenze nefaste sui mutui e sui risparmi degli italiani. Salvini fa campagna elettorale sulla pelle degli italiani. Un confronto su questo punto nel Paese non c’è mai stato, e l’Italia è molto più europeista di quanto viene descritta».
Sosterrete il governo Cottarelli?
«Il Pd non farà mancare il suo supporto alla determinazione di Mattarella, a cui per altro esprimiamo tutta la nostra solidarietà per i volgari e strumentali attacchi di cui è oggetto. In questo senso va anche la manifestazione indetta dal Pd il 1 giungo in difesa delle istituzioni democratiche e della Costituzione».
Fronte europeista contro sovranisti. Serviranno nuove alleanze?
«Siamo consapevoli che siamo gli unici con una chiara posizione europeista. Su queste basi lavoreremo nelle prossime settimane per costruire una larga e credibile coalizione di centrosinistra».
Fi può essere un interlocutore del Pd?
«Gli azzurri sono solidi alleati della Lega assieme a Fratelli d’Italia e mi chiedo come faranno ad essere coerenti con le posizioni europeiste che sia pur debolmente difendono».