Ettore Rosato, è grazie al pressing del premier e dei ministri che Renzi ha reso operative le dimissioni?
«Vogliamo smetterla di parlare di noi? Renzi si è dimesso e il partito deve essere unito e compatto nelle prossime, difficili settimane».
Con Martina al timone?
«Martina è vicesegretario ed esercita il suo ruolo».
Renzi ha accettato la gestione collegiale?
«Il nostro partito sceglie sempre la gestione collegiale e lo farà anche lunedì in direzione, che sarà aperta dalla relazione di Martina».
Renzi ci sarà ?
«Non seguo l’agenda».
Il Pd è spaccato su un governo con i cinquestelle?
«C’è una compattezza di fondo nell’essere coerenti con gli impegni assunti in campagna elettorale. Abbiamo perso le elezioni ed è giusto che andiamo all’opposizione».
Non avete chiesto il voto per fermare i populisti?
«Il M5S non ha votato ius soli, reddito di inclusione, unioni civili. Hanno votato contro il terzo settore, il “dopo di noi” e sono contro i vaccini. Serve altro per dire che non sono di sinistra?».
E l’apertura di Di Maio?
«Ci spiega che è tutta colpa nostra, poi ci racconta che con lui non ci sarà più la povertà , tutti avranno un lavoro e la salute sarà garantita. È un libro dei sogni. Bisogna che Di Maio esca dalla modalità campagna elettorale».
E se vi proponesse, a esempio, Cantone premier e Padoan ministro?
«Loro e la Lega dicono le stesse cose. Si parlino e si presentino alle consultazioni con una proposta. Insieme hanno i numeri per governare».
II Rosatellum è da rifare?
«La legge elettorale ha fatto una fotografia di un Paese diviso in tre, che ha rifiutato di abolire una Camera e in cui la Corte costituzionale ha bocciato premio e ballottaggio. Sono sempre ben accette migliori idee, ma il problema non è la legge elettorale».
Non sarebbe un problema dover tornare al voto?
«A noi oggi spetta dare tutta la fiducia al capo dello Stato, perché provi a trovare le soluzioni per far nascere un governo con chi queste elezioni le ha vinte. Non parlerei di elezioni ancor prima dell’insediamento».
E se Mattarella provasse a formare un governissimo?
«Lasciamo che il presidente faccia il suo lavoro, senza mettere né ipoteche né paletti. E giusto che chi ha perso le elezioni stia all’opposizione».
Anche se le Borse e le cancellerie europee dovessero iniziare a fibrillare?
«Nel 2011 e nel 2013 abbiamo già mostrato la nostra responsabilità , ora tocca ad altri. Hanno vinto il M5S e la Lega, la Borsa non è crollata, Confindustria si è precipitata ad aprire al dialogo con loro».
Calenda segretario?
«Calenda ha fatto bene il ministro e fa piacere che, nel giorno della sconfitta, si iscriva al Pd».
Se lunedì in direzione sarà scontro lei starà con Renzi?
«Non ci sarà nessuno scontro in direzione».