Nelle trattative per riformare la legge elettorale “credo che il limite vada fissato entro fine marzo, così si potranno sciogliere le Camere e si potrà consentire di tornare al voto a giugno. Si può intervenire prima sui due sistemi, oppure si può votare con le leggi esistenti. Non sono così diverse”.
Per il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, intervistato da Repubblica, è “impossibile arrivare in fondo alla legislatura. La Lega chiede elezioni. I 5Stelle reclamano il voto, anche se in realtà vogliono arrivare a febbraio 2018. E noi non possiamo certo mostrarci come quelli che non vogliono votare”.
Trovare un accordo sulla riforma “sarà difficilissimo. Noi siamo per il premio alla lista e per i capilista bloccati. Nel Pd c’è però chi vuole la coalizione e non vuole i capilista”, osserva. “Alla Lega va bene ogni scenario, perchè oggi hanno pochi deputati e ne porteranno almeno un’ottantina. I grillini sono per estendere la legge della Camera anche al Senato e vogliono il premio alla lista. Forza Italia è per la coalizione e a favore dei capilista bloccati”.
Nel Pd Rosato auspica l’unità, eccezion fatta per “alcuni, pochi, che sono di fatto già fuori. Non si può fare nulla, con loro”, dichiara in riferimento a Massimo D’Alema. Parlando dei bersaniani, il deputato rileva che “conviene a tutti restare insieme. Il partito ne guadagnerebbe, non c’è alcun motivo per spaccare. Anzi, l’obiettivo è allargare: da realtà come quelle di Pisapia a quelle più moderate”.
L’allargamento, precisa, non riguarda Ncd: “Alfano assolutamente no. Pisapia è un’operazione soprattutto culturale, mentre Alfano sarebbe un’operazione politica”.