“Riassumendo: se dici Raggi leggi Casaleggio associati, se parla la Meloni senti la voce di Salvini, se guardi Marchini vedi Berlusconi.
Insomma, Milano che decide per Roma. Solo Roberto Giachetti è il sindaco vero e libero di cui i romani possono fidarsi per far sì che Roma torni Roma, senza che qualcuno da fuori decida per lei”. Così Lorenza Bonaccorsi, segreteria nazionale del PD.
“La Raggi è un candidato sotto tutela: l’unica in Italia, tra gli aspiranti sindaci M5s, obbligata a firmare il contratto con la Casaleggio e Associati con la penale da 150.000 euro, l’unica circondata da una giunta ombra di parlamentari badanti”, commenta Simona Malpezzi parlamentare del PD.
La verità è che sono i vertici del M5s, per primi, a non fidarsi di lei. Come potrebbero farlo i romani? Ora sembra perfino che Grillo si voglia defilare dall’appuntamento di chiusura della campagna elettorale.
I cinquestelle credevano di aver già vinto, adesso si rendono conto che le cose stanno diversamente. Ai romani non servono certamente le funivie e i baratti della Raggi.”
“Unico scandalo è una candidata teleguidata da Milano. Ieri diceva che Giachetti si teneva alla larga dal PD, oggi vorrebbe impedire al segretario del PD di fare campagna per un candidato del partito.
Evidentemente da Milano suggeriscono male. E le sparate degli ultimi giorni, dalla funivia al baratto, per citarne qualcuna, ne sono la prova. La Raggi è sempre più confusa, oltre che inadeguata a guidare una città come Roma”.