“L’incendio che ha colpito il teatro ‘Fara Nume’ di Ostia è un fatto gravissimo. Mi auguro che nelle prossime ore si faccia piena chiarezza su questa vicenda. Non è la prima volta che il teatro è oggetto di azioni intimidatorie. Colpire i luoghi della cultura significa colpire la speranza di cambiamento, a maggior ragione in un territorio come quello di Ostia che, con l’impegno di cittadini e Istituzioni, sta cercando di sottrarsi alla morsa della malavita organizzata. Per questa ragione, è importante non arretrare di un millimetro, non lasciare sole le periferie e far sentire con forza la presenza dello Stato.” Lo ha dichiarato Ernesto Carbone, deputato del partito democratico e membro della Commissione Antimafia.
I magazzini si incendiano da soli. E la mafia non esiste. Tutto bene a Ostia, come sempre.
— orfini (@orfini) November 22, 2016
Per il senatore del Pd Stefano Esposito: “il rogo del teatro Fara Nume di Ostia è un fatto gravissimo” e aggiunge “Il gesto si inserisce in quella strategia del terrore che caratterizza l’azione della criminalità organizzata sul litorale romano. Il quadro già di per sé preoccupante – sottolinea l’esponente pd – è reso ancora più inquietante dal fatto che in queste ora alcune presunte associazioni antimafia di Ostia, spesso vicino ad interessi poco chiari, stanno caldeggiando l’ipotesi dell’autocombustione. Un copione già visto che testimonia il livello di penetrazione raggiunta dalla criminalità organizzata e di fronte a cui vorremmo sentire parole e azioni precise da parte del sindaco Raggi. Durante le scorse amministrative in occasione dell’ occupazione abusiva da parte di Casa Pound di una spiaggia sottratta ai clan mafiosi e affidata a Libera non ci fu alcuna presa di posizione dei 5stelle, né dell’allora candidata Raggi. Ostia è pesantemente assediata dalla malavita organizzata e servono prese di posizione inequivoche”.
“In particolare la giunta capitolina non può invocare la legalità – conclude Esposito – e poi decidere di cancellare la Commissione trasparenza. È triste vedere i fatti che prendono la via opposta rispetto alle dichiarazioni”.