“I sindaci siano protagonisti del cambiamento. No all’arrocco a difesa: le nostre rivendicazioni saranno più forti se saremo in grado di mettere in campo proposte di cambiamento istituzionale”. Lo dice a Bari Matteo Ricci, al Congresso dell’Anci, con riferimento alla “proposta di autoriforma per una nuova governance territoriale” del Paese.
“Il 4 dicembre — aggiunge — sarà una data spartiacque per il futuro istituzionale. Dopo il referendum, ci concentreremo anche su come devono cambiare le Regioni”. I sindaci, sottolinea, «non condividono un nuovo centralismo regionale”.
Necessario, per Ricci, rivisitare la legge Delrio: “Non si possono svuotare le Province e le Aree vaste senza rafforzare i Comuni. C’è un problema di governance complessiva: ottomila Comuni, così come li abbiamo conosciuti finora, non reggono più. Tema che riguarda tutti, in particolare le realtà dove non nascono le Città metropolitane. Le unioni? Il criterio giusto per mettersi insieme non è quello demografico. Si segua il bacino omogeneo, con la gestione di almeno tre funzioni in modo associato: la scelta va lasciata ai sindaci. Prevedendo, in aggiunta, ulteriori incentivi su unioni e fusioni volontarie. E’ un disegno non calato dall’alto: si tratta, piuttosto, di un meccanismo che fa crescere dal basso un processo di autoriforma. Attualmente è l’unica proposta in campo: chiediamo al governo e al parlamento di fare presto”.