Sulla riforma costituzionale del Senato “se si vuole, le soluzioni tecniche ci sono. Ma una cosa deve essere chiara. Quel che è stato oggetto di doppia lettura conforme non è modificabile. Assunto questo, se si vuole, ci sono gli spazi per discutere”. Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, ha ribadito in una intervista a Repubblica il no alle richieste della minoranza interna che vorrebbe ripristinare l’elezione popolare dei senatori.
“Siamo allo snodo decisivo. E mi auguro – ha sottolineato – che tutto il Pd abbia consapevolezza di questo passaggio e che tutti concorrano a completare un percorso che ha già avuto la doppia lettura parlamentare in un anno di lavori e che porterà al superamento del bicameralismo paritario e a un sistema istituzionale più efficiente”.
Replicando alle parole dell’ex segretario Pd Pierluigi Bersani, Guerini ha osservato: “Anche io penso che siamo ‘a un millimetro’, ci sono le condizioni per condurre in porto l`operazione con successo”. L’elettività del Senato significa, a giudizio del vicesegretario dem, “introdurre elementi che negano questo principio vuol dire andare verso un altro tipo di riforma”.
Insomma, “intendo dire – ha ribadito Guerini – che sulle modalità
di coinvolgimento dei cittadini le soluzione tecniche si trovano.
Ma se si alza continuamente l’asticella allora la proposta si trasforma in un veto e non è più accettabile”.
E sul presidente del Senato: “La seconda carica dello Stato ha il diritto di assumere le decisioni che riterrà opportune. Ma, lo dico col massimo rispetto istituzionale, confidiamo anche di non ritrovarci con una sorpresa spiazzante in aula che ci faccia tornare al punto di partenza”.