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Riforme, Boschi: non è metodo Mattarella, il dialogo va aperto a tutti

“Di fronte a un ostruzionismo straordinario è chiaro che dovremo trovare strumenti di reazione altrettanto straordinari. Il sistema è fatto per decidere, non per consentire a un solo senatore di bloccare tutto”. Così, in un’intervista a la Repubblica, il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, dopo gli emendamenti presentati da Calderoli.

 

“Andremo avanti. Dopo aver approvato riforme importanti come la Buona Scuola, la P.A.,la legge elettorale o il Jobs act, non ci spaventano certo gli emendamenti di Calderoli. Ha già provato a fermare la legge elettorale con 45 mila emendamenti e gli è andata male. Triste destino – osserva – per uno che da ministro fece un falò con le leggi inutili e ora si ritrova a inventare milioni di emendamenti inutili”. Il ministro assicura: “Nessuna trattativa. Noi la riforma la facciamo per sbloccare il paese”.

 

Sui tempi Boschi ribadisce: “Ce la faremo prima della sessione di bilancio. Certo il rischio ora, anche per colpa delle migliaia di emendamenti di Sel, è che slittino le unioni civili, che noi volevamo approvare prima del 15 ottobre”. Sul fronte interno, alcuni senatori renziani hanno presentato un emendamento per abolire il Senato.

 

 

“Se vale il principio della doppia conforme questo emendamento non potrà essere accolto. Dunque comprendo le finalità ma non credo che sarà discusso”, osserva il ministro che, sulla ritrovata armonia dice: “non vedo una novità. Credo piuttosto che abbia vinto il metodo del buon senso. Adesso che l’intesa è raggiunta la nostra ambizione è quella di allargare il consenso oltre il perimetro della maggioranza di governo”.

 

Quanto alla riforma del Senato spiega che “il nuovo Senato avrà meno poteri. Penso che si riunirà una volta a settimana come in Germania e quindi lavorera’ meno di oggi. Manterrà però un ruolo importante di proposta legislativa e in alcune (poche) leggi, come quelle costituzionali, avrà pieni poteri. Il punto vero è che avrà un ruolo di cerniera fra le regioni e lo Stato: per questo era importante che ci fossero i consiglieri regionali e i sindaci”.

 

Agli elettori al referendum cosa direte? “Che queste riforme hanno l’obiettivo non solo di rendere più semplice il nostro Paese ma di rilanciarlo dal punto di vista economico. Non sono solo i soldi che si risparmiano, ma gli investimenti che riuscirà ad attrarre un paese che finalmente si muove”.

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