Intervista al deputato dem Matteo Richetti su la Repubblica.
Lei è portavoce di Renzi: avete vinto con un largo margine.
«Guardi, il dato mi sembra chiaro. La nostra gente ci dice: basta con l’autolesionismo a sinistra. Si sono stretti tutti attorno a quello che sentono come il proprio segretario. Sa cosa è successo? Che è normale vedere qualche iscritto che vota contro al referendum, ma non è digeribile vedere chi brinda con i nostri avversari alla sconfitta».
Insomma, c’è un solo leader a suo avviso? E sarà confermato dai gazebo?
«Io sono amico personale di Orlando e stimo Emiliano. Lo sottolinei, per favore. Però per i nostri iscritti c’è un leader naturale. Certo, non gli fanno sconti. Certo, sottolineano i suoi errori e chiedono di non fare più tutto da solo. Ma il carisma di Matteo non lo discutono, lo riconoscono. Parliamoci chiaramente, è l’unico leader nell’attuale classe dirigente».
Questo dicono i tesserati, a suo avviso. Anche se c’è chi contesta i numeri dell’affluenza e le percentuali. Come replica?
Ogni volta che ci sono le primarie, c’è polemica. E prevedo che sarà così anche su qualche singolo caso ai gazebo. Però davvero: io ho girato l’Italia, ho visto militanti in carne ed ossa, 200 mila persone che escono di casa per votare… Polemizzare è legittimo, ma almeno qualcuno riconosca che siamo gli unici a impegnarci per questo straordinario esercizio di confronto democratico».