«Il ministro Minniti nel decreto sicurezza ha accolto proposte che noi sindaci facevamo al governo da almeno due anni: i cittadini chiedono a noi di intervenire su degrado e abusivismo, e finalmente adesso abbiamo in mano alcuni strumenti».
Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e vicepresidente del Partito democratico, accoglie
con grande favore le nuove norme.
Non c`è il rischio di avere sindaci-sceriffi?
«Nessuno vuole fare lo sceriffo ed è chiaro che la sicurezza è di competenza delle
forze dell`ordine. Ma questo decreto, che pure non risolve tutti i problemi, ci dà una grossa mano: potremo intervenire sugli edifici privatiche diventano luoghi di occupazioni abusive o di spaccio, contro i finti parcheggiatori che chiedono soldi ai cittadini, contro chi chiede l`elemosina in modo molesto, infastidendo le persone».
E poi c`è il controverso Daspo.
«Uno strumento per impedire a chi è recidivo su alcuni tipi di reati di sostare in alcune aree della città per un periodo fino a tre mesi. Penso ad esempio ad uno spacciatore che abitualmente sosta in un parco e che ora non ci potrà più stare».
Un decreto troppo muscolare?
«Solidarietà e rigore si devono coniugare. Le critiche a queste norme arrivano da chi non ha mai governato una città. Chi amministra sa di cosa parliamo. In questi anni come sindaci siamo stati in prima linea nell`aiutare i più deboli, grazie alla collaborazione con la Caritas. Ma non si può pensare che tutti quelli che hanno
un disagio si mettano a fare i venditori abusivi».
Lei ha già applicato le nuove norme in vigore da febbraio?
«Io mi ero mosso anticipo con delle ordinanze alcuni mesi fa, colpendo in particolare i parcheggiatori abusivi. Ma è chiaro che con la conversione del
decreto avremo le spalle più robuste, una copertura normativa più efficace».