“Domani ci sarĂ la solita triste esibizione dei politici vecchio stile che dichiarano di aver vinto anche quando hanno perso. In politica bisogna saper perdere. Ci sono vincitori e sconfitti, il governo non si annovera nella categoria dei vincitori, ma crede che i vincitori siano quelle 11 mila persone che avrebbero rischiato il posto di lavoro. Gli ingegneri operai che domani torneranno in loro aziende sapendo che avranno un futuro e non solo il passato”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi in conferenza stampa a palazzo Chigi commentando l’esito del referendum sulle trivelle.
“L’Italia ha parlato, si tratta di un risultato netto, chiaro, superiore alle previsioni. Il messaggio di questo referendum è che non paga essere demagogici”, ha aggiunto il premier.
“E’ stato inutile sprecare 300 milioni di euro quando alle regioni viene chiesto soprattutto di ridurre le liste di attesa nella sanitĂ e dare piĂ¹ attenzione ai pendolari”.
“Gli sconfitti non sono i cittadini che sono andati a votare: chi vota non perde mai. Massimo rispetto per chi va a votare. Ma gli sconfitti sono quei pochi, pochissimi consiglieri regionali e qualche presidente di Regione che ha voluto cavalcare un referendum per esigenze personali politiche”.
“Ho molto sofferto per la scelta di non andare a votare anche se si trattava di una opzione permessa dalla Costituzione. Ma credo che il presidente del Consiglio debba essere laddove si rischiano 11mila posti di lavoro. Ho scelto di non votare perchè questo era lo strumento piĂ¹ semplice previsto dalla Costituzione per non mettere in crisi un comparto industriale”.
Ha proseguito il premier: “E’ ipocrita difendere il mare solo da qualche piattaforma quando alcune Regioni si sono disinteressate dei depuratori o addirittura solo dei collettori che portano ai depuratori. Il passaggio alle energie rinnovabili non si puĂ² fare da qui a domattina. Il dibattito sull’ambiente non puĂ² essere lasciato a chi va nei talk show e poi non combatte per la raccolta differenziata”.
Renzi ha concluso: “Dopo le divisioni del referendum, tutti insieme, prendendoci per mano, faremo dell’Italia il Paese piĂ¹ verde d’Europa. Basta con le polemiche. L’Italia è un grande Paese che non puĂ² permettersi l’odio sconsiderato che ho visto in alcuni momenti di questa campagna elettorale. Rimbocchiamoci le maniche – aggiunge – perchè l’Italia torni a fare l’Italia”.