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Renzi: “Sul turismo giochiamo una partita di cultura e di orgoglio nazionale”

Una campagna di ascolto sul turismo, è la proposta lanciata dal premier Matteo Renzi, intervenuto a Napoli, al museo di Pietrarsa, agli Stati Generali del turismo.
“Il coinvolgimento che il ministro Franceschini vi propone non è formale – ha detto il premier -, è una cosa seria. Noi arriviamo in fondo e lo facciamo perché pensiamo che il turismo non sia, come stancamente viene ridetto ‘la nostra risorsa più preziosa’, tutte frasi fatte e rifatte. Io ritengo che sulla partita del turismo si giochi un elemento di cultura politica e di orgoglio nazionale. Vi stiamo chiedendo di darci una mano”.

“Dobbiamo smetterla di raccontare l’Italia come il Paese in cui nulla va bene. Avete mai sentito un direttore commerciale dire “questo prodotto fa schifo?” – ha sottolineato Renzi nel suo intervento, facendo poi l’esempio dell’ascesa turistica di Dubai. “Venticinque anni fa se mi avessero detto che Dubai sarebbe stata una delle prime mete turistiche avrei detto, “stenditi sul lettino e ora mi racconti tutto quello che non va…ma lì si è imposto un racconto”.
“C’è un gigantesco problema di comunicazione che non si risolve con 20 campagne regionali di comunicazione”, ha osservato ancora Renzi che, soffermandosi in particolare sul racconto del Mezzogiorno, chiede: “Vi sembra normale che la provincia di Bolzano da sola faccia più turisti stranieri di tutto il Mezzogiorno? C’è un problema di infrastrutture certo, anche se qualcosa è stato fatto in questi anni ma il problema è che manca il racconto”.
“Abbiamo un racconto della storia dei nostri musei che va cambiato. Se non racconti com’è l’Italia non vai da nessuna parte. In generale c’e’ uno sguardo impreparato di fronte ai nostri capolavori, oppure si tratta di un’esperienza fugace: ma un tempo il Gran Tour in Italia era un pezzo fondamentale della formazione culturale di una persona”.

Ricordando l’impegno del Governo a investire un miliardo in beni culturali nei prossimi due anni, il premier ha affermato: “Noi siamo qui per dirvi che quello che serve non è discutere di turismo congressuale, sportivo culturale, noi mettiamo per la prima volta 1 miliardo sui beni culturali, il nostro miliardo perché i beni culturali siano rimessi a posto”.
Per Renzi “vinceremo la sfida del turismo passando da 50 a 55 mln, poi andremo a 60 mln e poi i numeri cresceranno, ma solo se riusciremo a raccontare agli italiani che turismo non è solo business, non è solo industria, è qualcosa di più: è un modo per tornare a essere innamorati di un Paese famoso nel mondo per la propria storia. “La scommessa più grande per il turismo non è solo mettere a posto spiagge, metropolitane, avere delle storie da offrire, ma è ritornare a crederci. Io voglio fare un racconto del Paese per quello che è, che è molto meglio di quanto è stato descritto fino a oggi”.
“La gestione culturale deve diventare patrimonio nazionale, un pezzo dell’orgoglio della nostra identita. Noi le cose le facciamo ma non serviranno se non parte un’operazione educativa e culturale per la quale essere italiano significherà essere sinonimo di bellezza, di talento”.

A proposito delle proteste organizzate nel corso dell’ultima visita a Napoli, più tardi Renzi ha scritto in un post su Facebook: “Dopo le proteste organizzate contro la visita di Bagnoli lo scorso mercoledi’, ho pensato che fosse giusto tornare a Napoli. Le Istituzioni non hanno paura di chi tira sassi o sa solo urlare”.

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