“Finalmente qualche buona notizia arriva. La Germania la riforma del lavoro l’ha fatta in 3 anni. Noi l’abbiamo fatta adesso e pian piano i risultati arrivano”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi ai microfoni di Radio Rtl, commentando gli ultimi dati Istat. “Il dato interessante non è tanto il numero ma sono i piccoli segnali che dicono che l’Italia è ripartita. Ora dobbiamo correre, correre, correre”, avverte il leader PD. “L’abbiamo sempre detto, se fai le riforme i risultati arrivano”.
Numeri dal volto umano, quelli del premier: “Il risultato importante non è solo il numero: sono volti, storie, è il 50enne che riesce a ritrovare il posto, il ragazzo che firma finalmente il contratto che gli permette di avere il mutuo”.
A proposito dei commenti di ieri sui dati Istat ha dichiarato: “Se dovessi guardare alle reazioni siamo un governo che non guarda in faccia a nessuno: bene così, non siamo il governo di sindacalisti e confindustrialisti, siamo il governo di persone normali che cercano di fare di tutto perchè l’Italia si rimetta in moto.
Prendiamo le critiche di sindacati e Confindustria – aggiunge – come uno strumento per fare meglio, anche perchè agli italiani delle polemiche tra politico e sindacalista non frega niente”.
Immigrazione. “Recentemente a un Consiglio Europeo ho alzato la voce contro alcuni Paesi di recente entrata che dicevano ‘l’Italia con la questione degli immigrati ci sta mettendo in difficoltà’. Io gli ho ricordato che se non ci fosse l’Italia l’ideale europeo sarebbe morto, quindi prima di parlare del nostro Paese si sciacquassero la bocca. L’Europa si dia una bella svegliata e faccia la sua parte, su questo tema si gioca la faccia. L’Europa se non fa una strategia comune viene sconfitta – ha aggiunto -. Mi sembra che Angela Merkel e gli altri leader abbiano capito che è una priorità assoluta per l’Europa, spero che gli atti siano conseguenti. Quindi durezza seria e rigorosa nella politica di immigrazione perchè non possiamo accogliere tutti ma noi salviamo tutte le vite umane e di conseguenza non chiedete a me o ad altri di essere complici di una barbarie come quella di un massacro di massa. La partita sull’immigrazione è molto complicata, è una problematica che non si risolve con uno spot in un talk show la sera. Questo esodo si combatte con una strategia europea e con investimenti in Africa, l’Europa deve gestire con quei paesi le politiche di rimpatrio”.
Commentando Expo, il premier ha ribadto:”Siamo entrati con la scopa e con la ramazza. Abbiamo fatto pulito ma alla fine l’Expo è una roba per cui per visitare il padiglione del Giappone ci vogliono tre ore. Altro che bagno di sangue, è stato un bagno di folla”.
“Il taglio delle tasse lo decidiamo noi, non Bruxelles”. “L’Ue che si gira dall’altra parte sui migranti pensa di venirci a spiegare le tasse, c’è qualcuno a Bruxelles che pensa di mettersi a fare l’elenco delle tasse da tagliare, spero sia stato il caldo, le tasse da tagliare le decidiamo noi, non Bruxelles. Italiani segnatevi la data del 16 settembre, quello è il funerale della tassa sulla casa”, riferendosi all’ultima rata da pagare. “Ci siamo fatti un gran mazzo a trovare le coperture”.
L’impegno del governo per il Mezzogiorno. “Da qui al 31 dicembre faremo 15 accordi al Sud con varie Regioni. Chiediamo in cambio che le regioni interessate si assumano degli impegni precisi sulla tempistica della realizzazione di opere con un processo di trasparenza totale. La vera sfida per noi è smettere di piangere”.