“E’ rilevantissimo che in tutti i tavoli internazionali ci sia una presenza forte del Paese. Presenza che è resa possibile dalla stabilità”. Lo afferma il premier Matteo Renzi, parlando a New York per presentare le proposte italiane in materia di sostenibilità ambientale, al Dibattito ad alto livello sugli obiettivi per lo sviluppo sostenibile, presso la rappresentanza italiana all’Onu.
“Nessuno pensi che passato il referendum, o meglio ‘non passato’, il tema ambientale torni nell’angolino. L’evidente messaggio politico degli italiani sul referendum sulle trivelle è che hanno considerato quel referendum sbagliato, nonostante le tante interpretazioni che ho letto. Quel referendum, tra l’altro, non parlava del modello di sviluppo del Paese e noi dobbiamo averlo un modello di sviluppo, non ideologico e pieno di concretezza.
Il fatto che ci siamo schierati per il fallimento del referendum non significa che non abbiamo in testa un modello di sviluppo basato sulle rinnovabili. E’ esattamente l’opposto. Dobbiamo avere un modello di sviluppo sostenibile, ma lontano dall’ambientalismo ideologico e senza concretezza”.
Ha proseguito Renzi: “E’ finito il tempo degli incentivi. Li stiamo riducendo perchè se le rinnovabili funzionano non hanno più bisogno di drogare il mercato. E’ una priorità che l’Italia sia presente a questi tavoli, a livello tecnico e politico. E’ rilevantissimo il fatto che in tutti i tavoli internazionali ci sia una presenza forte del Paese, e questo è reso possibile dal fatto che ci sia stabilità”.
Infine il premier ha dichiarato. “Noi vogliamo investire di più e meglio sull’eolico, le pale eoliche ci sono, bisogna migliorare la performace e aumentare la produttività, quanto al solare siamo già leader a livello mondiale, chiedo alle grandi aziende di avere coraggio e migliorare la produttività delle strutture che già ci sono”.
Quanto al settore idrico, “siamo in prima linea – ha detto Renzi – l’Europa ci aiuti a valorizzare gli investimenti idrici già fatti, per regolare lo sviluppo.
Ricordiamo che in Francia c’è il nucleare come anche in Germania. Se vogliamo essere concreti le cose le dobbiamo studiare e essere coerenti”.
Il premier spiega ancora che l’obiettivo è quello di “portare dal 39 al 50 per cento l’energia proveniente dalle rinnovabili, non con gli incentivi ma con un quadro regolatorio certo”.
“Mi ha chiamato il viceministro Giro che mi ha spiegato attraverso calcoli molto complicati che l’Italia e’ sesta nella graduatoria del G7 grazie agli investimenti sulla cooperazione che abbiamo fatto nell’ultima stabilità”, spiega il Premier. Ma sono sicuro che arriveremo a metà classifica”.
Poi sulle banche: “Basta il sistema di blocchi e contro blocchi complicati per i ragazzi che vogliono fare impresa. Il punto chiave per noi è quello di dare entro la fine del mese un provvedimento che andrà in Cdm al mio rientro”, ha concluso.