Se si cominciasse a giudicare un politico innanzi tutto per ciò che ha fatto, se il giudizio sul governo del Paese fosse basato sui numeri e non sulle fake news, se la scelta di dare o non dare fiducia a un partito si liberasse dalla paura, allora anche gli indecisi e i più scettici dovrebbero ammettere che l’Italia oggi è in ripresa. Più posti di lavoro (mai così tanti in 40 anni), più imprese, più welfare pubblico, più interventi contro la povertà, più risorse e strumenti agli insegnanti, più economia culturale, più diritti per tutti.
Eravamo sull’orlo della bancarotta dopo i governi Berlusconi e Monti, con lo spread alle stelle e il calo costante dei posti di lavoro, il fallimento di migliaia di imprese. Oggi un po’ più di futuro in tasca ce lo abbiamo.
È quanto ha spiegato stamattina a Napoli, in un incontro all’Unione Industriali di piazza dei Martiri, il segretario nazionale del Pd Matteo Renzi, il quale ha incontrato, durante la visita partenopea, anche il candidato Paolo Siani (nell’immagine: la via dove è stato ucciso dalla camorra il giornalista Giancarlo Siani,fratello di Paolo, con i murales disegnati dai ragazzi del quartiere).
Siamo in campagna elettorale e la valutazione degli avversari è un tema fondamentale: si giudica anche in base al confronto tra candidati e forze politiche. E nel caso delle elezioni italiane, come buona parte dei commentatori stranieri ha più volte messo in evidenza, l’unica realtà affidabile è quella del Pd e del centrosinistra.
Flat tax e reddito di cittadinanza, solo bluff elettorali
Renzi lo ha rimarcato: “Se oggi l’Italia non è più fanalino di coda lo si deve all’attività degli imprenditori e all’attività della politica. Son curioso di conoscere le ragioni di chi dice il contrario, quando invece i dati degli ultimi anni su Pil e Investimenti sono tutti positivi e dovranno continuare ad esserlo. Il vero problema è che chi vota a destra oggi non vota Berlusconi, ma vota Salvini. Ed è bene sapere che se vince Salvini o il M5S non è la stessa cosa che se vinciamo noi, né per le imprese né per i lavoratori. Il Pd è l’unico argine all’estremismo grillino e all’estremismo delle camicie verdi“.
Destra e cinquestelle: due facce della medesima medaglia, basta analizzare le proposte principali di questi due schieramenti per scoprire il bluff: flat tax e reddito di cittadinanza.
“La Flat tax? Un errore enorme – ha avvertito Renzi – ma tanto il dibattito sulla flat tax terminerà il 5 marzo, visto che non la faranno mai. Credere alla flat tax proposta da chi per 20 anni ha governato l’Italia e poi nel concreto non ha realizzato nulla è assurdo, considerato che costerebbe un’enormità ai cittadini. Io, comunque, non credo a Babbo Natale, ma chi ci crede mi sta simpatico, come chi crede alla Befana. Ecco, se la Flat Tax è Babbo Natale, direi che la Befana è il reddito di cittadinanza dei grillini. ‘Non lavorare, ti pago per restare a casa…’ Voi ci credete? Io no. Mi contestano il ‘jobs act’? Quelli erano incentivi per chi assumeva, il reddito di cittadinanza è un incentivo per chi non lavora“.
A proposito dei grillini, che da anni, come novelli Savonarola, si vantano di essere gli unici giusti e onesti su questo pianeta e poi cadono su quello che era per loro più sacro, la ‘restituzione’ dei soldi, Renzi ha cercato di guardare oltre alla questione dei rimborsi: “Il problema del M5S, scontrini a parte che lo fa diventare movimento di ex onesti, è che non hanno chiarito se stanno in Europa o no, se su vaccini stanno con scienza o stregoneria”.
Con il Pd, in Europa protagonisti investendo sul Mezzogiorno
“Noi sappiamo cosa pensano del sud – ha aggiunto – ma quel che pensano in economia è quasi peggio. Quando uno parla di dazi e protezionismo davanti a potenzialità delle nostre aziende… La nostra posizione è semplice: stare dentro l’Europa da protagonisti investendo sul Sud senza libri dei sogni, ma concretizzando tutto quello che è stato fatto in questi anni“.
Renzi, davanti agli imprenditori campani, ha voluto anche ribadire la posizione del Pd sul ruolo della pubblica amministrazione e su quello dell’impresa nel rilancio del Mezzogiorno: “Oggettivamente l’ingresso nella Pubblica Amministrazione si è bloccato – ha sottolineato – e il Sud ne paga ancor di più lo scotto. C’è un problema di turn-over che va risolto e parte della disoccupazione deriva anche da questo. La disoccupazione giovanile dobbiamo portarla sotto il 20% e se non abbiamo un pezzo di pubblico non ce la facciamo. Ma non salveremo il Sud senza gli investimenti privati: io sono assolutamente a favore delle imprese private e considero un grande onore aver convinto Tim Cook a portare la Apple Accademy, così come Chuck Robbins di Cisco, innamoratissimo della vostra terra. Ecco, la rinascita del Sud passa anche da qui, quindi, è giusto assumere nel pubblico, ma a condizione che si mantenga il benchmark dell’Unione europea“.
Durante l’incontro, sono stati affrontati anche temi legati alla realtà campana ma con riflessi nazionali, come Pompei e Bagnoli: “Su Pompei – ha dichiarato Renzi – è stato fatto un grande lavoro, ma questo va strutturato, se non si implementa la Circumvesuviana rimane un progetto a meta. Bagnoli: il percorso va avanti, capisco la preoccupazione, però ora i soldi ci sono, mentre prima erano finti, erano soldi del Monopoli… C’è un commissario e il lavoro va avanti. Non è una cosa semplice, è un percorso da verificare passo passo“.
Con i governi Pd, l’Italia è tornata a crescere
Cosa succederà nelle urbe il 4 marzo? Renzi ha ricordato che “gli italiani non sono ‘rincoglioniti’ come invece li ha chiamati Di Battista, riferendosi a tutti coloro che non voteranno il Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni. Noi siamo per il dibattito cordiale e senza esagerare i toni, quindi rispettiamo la libertà di voto e rispettiamo la libertà degli italiani di esprimere il proprio parere. Diciamo, però, con chiarezza che siamo tornati a crescere in Italia in modo eclatante” e agli italiani si chiede un voto di fiducia, un voto con la testa, non con la paura.
Da Napoli, infine, Renzi manda un segnale forte verso Milano, a proposito della vicenda EMA, l’agenzia europea del farmaco: “Siamo a fianco del sindaco di Milano. L’Ema l’abbiamo persa in un sorteggio, ma spero sia una fake news la procedura di questo sorteggio. Non è possibile che non si trovino le schede. Perdere le schede a me è successo a Napoli alle primarie con Bersani, ma non è possibile succeda al Consiglio Europeo“.