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Referendum costituzionale, Renzi: questa è la riforma degli italiani


“Io non dico che adesso va tutto bene, se qualcuno dice che va tutto bene curatelo. Ma bisogna anche dire che qualcosa è oggettivamente iniziato a cambiare ed è merito del Pd che ha scelto di cambiare e fare le cose concretamente, qualcuna riuscita meglio, qualcuna peggio. Oggi in questo paese c’è qualche diritto in più e qualche tassa in meno”. Così Matteo Renzi ha iniziato il suo discorso alla Festa de l’Unità di Bosco Albergati, tornando, tre anni dopo, nel luogo dove lanciò la propria candidatura alla guida del Pd. “Tre anni fa c’era Napolitano che non riusciva a dimettersi – ha detto – le riforme erano bloccate, la riforma costituzionale era su un binario morto, Berlusconi primo nei sondaggi, si discuteva su come togliere la tassa sulla prima casa poi non ci si riusciva, la cultura faceva notizia per i crolli, l’Expo sembrava impossibile, i diritti civili non erano all’ordine del giorno e le grandi opere erano cantieri infiniti”.

 

“Da quando ci siamo noi – ha continuato il segretario e premier – Forza Italia non è più in testa ai sondaggi, anzi alle elezioni europee ha preso meno della metà dei voti del Pd, perchè quando ci siamo liberati dall’ossessione degli altri, del centrodestra. Abbiamo visto che possiamo dare una speranza al Paese se smettiamo di parlare dei nostri litigi e parliamo dell’Italia e degli italiani, che è l’unica cosa che conta davvero. Lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo e lo dovremo fare”.

 

“L’Italia non è più la bella addormentata nel bosco. Tutti a ridere quando dicevo che avremmo inaugurato la Salerno-Reggio Calabria. Bene, bisogna dirlo con forza: è finito il tempo in cui dall’estero ridono dell’Italia, il tempo in cui possono permettersi di prenderci in giro”. “Vale anche per l’Europa: quando facevano i risolini sui nostri governanti… E siccome c’erano gli altri al governo, anche a noi scappò un sorriso. Era un errore. E’ cambiata in questi anni la percezione dell’Italia in Europa e nel mondo”.

 

“Ci sono ancora un sacco di cose da fare, come le pensioni – ha rimarcato Renzi -, un tema sul quale bisogna lavorare perché in passato si è intervenuto con l’accetta, c’è uno scalino tropo grosso e le pensioni minime sono troppo basse. Quindi deve esser chiaro che dovremo trovare risorse in più per le pensioni”.

 

“599mila persone hanno trovato un lavoro e il 75% a tempo indeterminato grazie al jobs act non è una statistica: non sono voti, sono volti. C’è gente che ha potuto prendere il mutuo grazie a questo: la lotta al precariato e il jobs act è la cosa più di sinistra che sia mai stata fatta negli ultimi anni”.

 

“Se qualcuno ha la sindrome Bertinotti per cui chiede sempre di più per non ottenere nulla, io dico che noi dalla sindrome Bertinotti siamo immuni: basta con la rissa continua”. Così Matteo Renzi parlando, a Bosco Albergati, di riforme costituzionali. “A tutti quelli che vogliono cambiare la linea del Pd e legittimamente anche il segretario dico che è anche casa vostra, è un vostro diritto e una nostra gioia confrontarsi ma chi vuole cambiare linea e segretario c’ha il congresso ogni 4 anno e non una volta al giorno, in tutte le tv e i talk show. Basta con la rissa continua”.

 

“Trovatemi uno che sulla spiaggia, pensa alla data del referendum, è evidente che non è la priorità, ma la riforma costituzionale è importante perché abbiamo preso un impegno con gli italiani: dopo anni di chiacchiere le cose si fanno”, ha detto ancora il presdiente del Consiglio, parlando della riforma costituzionale. “Da 70 anni si dice che era stato un errore il bicameralismo perfetto” ha aggiunto ” il referendum è per eliminare questo meccanismo”.

 

“Parlamentari che hanno votato sei volte sì ora vogliono votare no: noi siamo pronti a camminare con voi, ma se ci dite di fermarvi, noi non ci fermeremo, se volete fermarvi vi fermate da soli”. Lo ha detto Matteo Renzi, rivolgendosi ai parlamentari del Pd che hanno annunciato di votare no. “Dopo trent’anni – ha aggiunto – c’è qualcuno che le cose le sta facendo, questo li manda fuori di testa e dicono no a prescindere”. Questo referendum, ha continuato Renzi, “non c’entra niente con la legge elettorale”.

 

“A questa riforma – ha detto ancora il premier – nel merito è quasi imposssibile votare no. Il referendum prevede un sì’ o un no, se si dice no rimane tutto come è adesso”.”Se il referendum passa, i 500 milioni risparmiati sui costi della politica pensate che bello metterli sul fondo della povertà e darli ai nostri concittadini che non ce la fanno”. “Questo non e’ il mio referendum, il padre di questa riforma ha un nome, quello del senatore a vita Giorgio Napolitano, voglio dimostrare che questa è la riforma degli italiani, per questo abbiamo raccolto le firme”.

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