“Vogliamo che questa campagna referendaria sia la più pacata e tranquilla possibile”. Così il segretario PD Matteo Renzi, intervenendo a Cuneo ad una manifestazione per il Sì al referendum costituzionale.
“La legge elettorale non c’entra niente con il referendum, a me l’Italicum piace, ma se vogliamo cambiarla per dare un segnale, noi ci siamo, eccoci”, ha aggiunto.
Renzi ha poi chiarito: “Dicono che con la riforma cambiano i poteri del presidente del Consiglio. Non è vero. Con la nostra non cambia nessun tipo di poteri del premier,ne’ riduce la democrazia, ma riduce le poltrone ed il numero dei parlamentari”.
Ed ha aggiunto: “Chi vota no non è che fa peccato mortale, lascia le cose come stanno. Il nostro rispetto e la nostra amicizia a tutti. Ma non giochiamo con parole pesanti. Libertà, dittatura e fascismo sono più grandi di noi. Chi paragona l’Italia al Cile dove gli oppositori venivano buttati via, non sta offendendo me sta offendendo la Repubblica italiana che mi onoro di servire e alla cui bandiera rivolgo un deferente omaggio”.
“Mi hanno chiesto di spersonalizzare il referendum e io ho spersonalizzato e sparecchiato tutto, così che possiamo leggere il quesito referendario. La mia strategia di comunicazione è distribuire il fac simile con il quesito per il superamento del bicameralismo perfetto e l’abolizione del Cnel”.
Renzi ha voluto ribadire che “non c’è un’altra alternativa, se la gente vota no, non c’è un’altra riforma, nessun parlamentare, se vince il no, farà una nuova riforma per abbassare il numero dei parlamentari, nessuno supererà il bicameralismo paritario”.
“Le nostra qualità, le nostra eccellenze, sono fantastiche. L’Italia, quella che ci prova, quella che non si lamenta, è un’Italia bellissima, dobbiamo smettere di piangerci addosso. E’ vero ci sono dei problemi, mi arrivano delle mail che ti fanno soffrire, persone che sono in difficoltà a queste persone non si da’ una speranza mettendosi a protestare, tutti insieme si deve prendere per mano l’Italia e portarla nel domani”.
Ha concluso Renzi: “E’ bene discutere, ma poi bisogna decidere. La sfida non è di chi sa dire solo no, no. Cerchiamo di prendere l’Italia per mano e portarla nel domani. I politici li paghiamo per risolvere i problemi non per scaricarli. Questo tentativo di semplificare ed essere un po più agile, aiuta il Paese. Per essere nel mercato globale bisogna essere veloci ed abili”.