“Hanno perso quelli che hanno dato a questo referendum un significato politico che non doveva avere: e da questo punto di vista gli italiani hanno dato un segnale molto chiaro. La questione non è la vittoria o meno di Renzi: ma che un referendum sulla cui consistenza avevamo espresso un giudizio negativo, abbia avuto un esito di questo tipo. Esito che dimostra come la maggioranza degli italiani abbia condiviso la nostra lettura”. Lo afferma alla Stampa il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini.
“Distinguerei – spiega Guerini – in modo netto chi ha perso il referendum ed ha voluto strumentalizzare il quesito, come alcuni promotori e Grillo, Salvini, Brunetta, dai cittadini che hanno partecipato: italiani che hanno espresso una sensibilità ambientalista, che noi dobbiamo ancor di più raccogliere”.
“L’Italia – aggiunge – è all’avanguardia e credo che il mix di fonti energetiche sviluppato in questi anni debba svilupparsi. Pure la produzione di energie alternative va sviluppata creando filiere produttive industriali e occupazionali che forse non sono fino in fondo sfruttate”.
Alla domanda se sia sorpreso dal fatto che non ci sono stati strascichi dall’inchiesta Tempa rossa, Guerini replica: “Certo siamo molto lontani da quel 40% indicato dai fautori della spallata. Noi non avevamo posto alcuna soglia critica, avevamo invitato ad affrontare una discussione nel merito. Ancor di più dopo la sconfitta di chi ha voluto cavalcarlo politicamente, diciamo che questo voto non c’entra nulla con la vita del governo. Un esecutivo che sta lavorando bene per il paese, incoraggiando i segnali di ripresa dell’economia”.
“A ottobre, nel referendum costituzionale – scommette quindi Guerini -, i cittadini sapranno distinguere tra le alternative in campo: se portare a compimento un percorso sul quale da due anni stiamo lavorando, oppure rischiare di tornare alla palude con un paese paralizzato dai veti di chi non ha il coraggio di guardare al futuro”.