Un comitato nato per promuovere “una campagna tutta impostata sul merito della riforma, sganciando il referendum dalla polemica politica quotidiana”. Così il sen. Salvatore Margiotta ha presentato oggi in conferenza stampa al Senato “Sì per il Sud”, alla presenza anche del sen. Roberto Cociancich, coordinatore nazionale dei comitati “Basta un Sì”.
“Abbiamo pensato – ha spiegato Margiotta – di mettere insieme personalità che nelle università e nelle professioni rappresentano punti di eccellenza della società meridionale e che non sono iscritti ad alcun partito”. Al comitato, infatti, hanno aderito tra gli altri l’ex Rettore dell’Università di Cagliari Pasquale Mistretta, l’ex Presidente della Corte di appello civile di Napoli Mario Lepre, il Presidente della IV sezione della Commissione regionale tributaria di Cagliari Mauro Rosella, l’ex sindaco di Cagliari Gaetano Giua, docenti universitari come Marina Magliano Taliercio, Valeria Del Genio, Rino Caputo, Sebastiano Valerio, Simone Misiani, Marco Percoco, l’imprenditore Vittorio Faticoni e molti professionisti di tutte le regioni del Mezzogiorno. Il coordinatore del comitato è l’avv. Gianni Scarpato, mentre il ruolo di coordinatore scientifico è affidato alla prof.ssa Maura Locantore.
Roberto Cociancich ha evidenziato il ruolo importante che le èlite intellettuali hanno ricoperto per il Sud Italia e oggi “la riforma costituzionale vuole responsabilizzare proprio questi settori che recentemente hanno tradito il loro compito”. Uno dei punti importanti della riforma è proprio quello del “regionalismo responsabile, che premia anche in termini economici le Regioni che sanno affrontare i loro compiti”.
Per questo, anche Margiotta si è detto convinto che “avere una Costituzione più efficiente aiuterà soprattutto quelle Regioni che hanno un maggior gap da recuperare. In questa riforma – ha aggiunto – diciamo chiaramente che alcune grandi materie non possono più essere delegate alle Regioni. È un’impostazione impopolare per alcuni, soprattutto per i presidenti di Regione, ma è una scelta fondamentale per consentire al Paese di fare passi avanti e di non tornare indietro”.
Un’impostazione condivisa anche dall’ex rettore Mistretta, presente alla conferenza stampa, che valuta “positivamente il recupero di alcune prerogative da parte dello Stato, contenuto nella riforma, in una fase in cui il regionalismo italiano sta perdendo la propria capacità di incidere”.