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Recovery Fund, Zingaretti: Costruire e puntare a un nuovo modello italiano

“Il piano Next Generation EU è un passo storico per l’Unione Europea e può e deve diventare storico anche per l’Italia”. Lo ha sostenuto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, nella conferenza al Nazareno dove ha presentato le idee per il contributo alle linee guida del Partito Democratico sul Recovery Fund insieme al vicesegretario Andrea Orlando, alla presidente Valentina Cuppi e presentato la campagna per le elezioni regionali e amministrative “Dalla parte delle Persone”.

Presenti in collegamento video anche il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e il Ministro degli Affari Europei Enzo Amendola.

“A nostro giudizio questa opportunità non dovrà servire per ricostruire l’Italia che c’era prima del Covid-19 – ha proseguito Zingaretti – ma noi come Pd vogliamo dare un contributo per costruire e puntare a un nuovo modello italiano. L’errore più grande sarebbe quello di perdere questi contributi in mille rivoli. Parliamo di 750 miliardi di euro alimentati da un debito comune, una gran parte a prestito e un’altra a fondo perduto”.

Per il segretario sono sette i “cantieri” strategici nei quali si dovrebbe concentrare la rinascita italiana nei prossimi mesi, ovvero “il Paese che produce, puntando sul nostro tessuto industriale; un paese che sta per aumentare gli investimenti in istruzione portandoli in percentuale al 5% del Pil, in linea con la media Ocse; un paese che si unisce, guardando alla sfida delle infrastrutture; valorizzazione del territorio; un Paese per i giovani per creare maggiori opportunità per le nuove generazioni; un Paese che si prende cura guardando alla sanità e al welfare del territorio; infine un paese che amministra guardando alla sburocratizzazione e a una giustizia più efficiente”.

 

“Dobbiamo far sì che questa occasione non vada perduta. Le problematiche vanno affrontate subito”, ha esortato il vicesegretario Andrea Orlando, “le tre linee del Recovery Fund potrebbero essere il programma fondamentale di una forza progressista. Sono le bandiere e quindi noi abbiamo una responsabilità più.

Io credo che dobbiamo fare questo sforzo di sollecitare energie creative e non dobbiamo nasconderci le difficoltà”.

 

“Questo contributo molto ricco del Pd coglie bene l’ambizione che noi pensiamo di dare al Recovery plan, che è duplice” sostiene il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri,- “non solo mettere risorse per assorbire l’impatto economico senza precedenti della crisi, ma anche quello, allo stesso tempo, di affrontare i nodi e i colli di bottiglia strutturali che da decenni rendono l’Italia un Paese strutturalmente che cresce meno di altri, dove c’è un tasso di occupazione troppo basso. Un Paese troppo diviso”.

E aggiunge: “Dobbiamo fare tutto ciò con lo sguardo rivolto in avanti, rimettendo l’Italia tra i Paesi di punta sulla frontiera dove si gioca la partita sulle sfide della globalizzazione. La dobbiamo ricollocare tra i Paesi avanzati sulla frontiera dell’innovazione e della sostenibilità e dove si costruisce un modello di sviluppo dove la coesione è parte stessa della capacità di vincere questa sfida.

Non c’è dubbio che se noi vogliamo cogliere questa opportunità unica e irripetibile per il nostro Paese occorrano buoni progetti e soprattutto un forte grado di partecipazione dell’Italia”.

 

Per Ministro degli Affari Europei Enzo Amendola: “Next generation, il recovery fund e il bilancio 2021-2027 per la prima volta fanno dell’Italia un Paese beneficiario delle risorse europee“.

“Il 21 luglio c’è stata una svolta a livello europeo – ha aggiunto – Era da 20 anni che i progressisti dicevano che bisogna fare scelte contro l’austery. Sostenevamo i bond e dopo 20 anni i bond sono arrivati. Di fronte a tale crisi e a questa recessione serviva che l’Unione europea sconfingesse chi scommetteva sul suo fallimento e che rilanciasse i grandi valori di giustizia e coesione a sostegno del mondo del lavoro. Il lavoro che si è fatto continuerà e proseguirà in collaborazione con la Commissione ad ottobre, prima dei piani che saranno presentati a gennaio. Per la prima volta l’Europa è in campo, unita”.

 

Nel suo intervento, la presidente del PD Valentina Cuppi ha sostenuto che “un grosso accento lo dovremo mettere sulla lotta alle disuguaglianze, con investimenti nelle infrastrutture sociali. Il decidere di investire moltissimo e di mettere queste al centro vuol dire un rinnovamento radicale in grado di rispondere alla sfida che l’Europa ci ha posto. Esattamente in questo sta lo spartiacque”.

“Rispetto a questo- ha aggiunto Cuppi- un grande apporto è venuto anche dal pensiero elaborato in questi mesi dalle tante donne con cui abbiamo lavorato al ‘Women new deal’, che sarà presentato in una grande giornata. Le donne devono essere messe al centro”.

 

Marco Furfaro, responsabile della Comunicazione, ha illustrato la campagna per le elezioni regionali e amministrative “Dalla parte delle Persone“.

“Abbiamo scelto di chiamare ‘Dalla parte delle Persone‘ la campagna, perché questo è il sentimento che ha guidato la segreteria Zingaretti nelle scelte compiute in questo anno e mezzo, dalle Europee passando alla formazione del governo e oggi alle elezioni Amministrative.

Sono stati mesi durissimi per tanta gente. Lavoratori in cassa integrazione, imprenditori che hanno resistito, il personale sanitario che si è battuto senza sosta, le famiglie che si sono chiuse in casa e si sono strette a sé i propri bimbi, le donne che hanno subìto il maggior carico durante la crisi. Sono loro, le persone perbene di questo Paese, le fondamenta della prossima rinascita italiana“.

Per costruire una nuova Italia non abbiamo dubbi sul da farsi, ha aggiunto Furfaro, “ripartire dalle persone. Che non urlano, non negano il Covid, non sbraitano, non dividono. Sono le persone che con tanta fatica mandano avanti questo Paese. La campagna ‘Dalla parte delle Persone’ si articola in sedici soggetti che rendono protagonisti coloro che spesso non lo sono: lavoratori, imprenditori, nonni, giovani in lotta per l’ambiente e contro le discriminazioni, insegnanti. L’Italia che combatte, in poche parole”, ha concluso.

 

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