“L’Italia come capacità di spendere i fondi europei è nella parte bassa della classifica. Vista la natura della crisi, i sostegni, lo scostamento e il Recovery devono essere risorse assorbite nel più breve tempo possibile, con procedure che facciano saltare i burocratismi e gli impacci”.
Così il sottosegretario agli Affari europei Enzo Amendola sul Corriere della Sera.
“Nessun Paese ha presentato ancora il Recovery – osserva – il che smentisce la campagna che andava avanti da settembre, per cui l’Italia sarebbe in ritardo. Il mio assillo in queste ore, in cui il Mef con Palazzo Chigi sta completando il Piano nazionale di ripresa e resilienza, è il dopo. Quando avremo inviato a Bruxelles il Pnrr dovremo essere veloci nello spendere, solo così la progettualità sarà forte”.
Vaccini e riaperture
“Più siamo veloci con i vaccini e più lo saremo con le riaperture. È chiaro che vanno programmate, in parallelo con i fondi per i sostegni e l’accelerazione dei meccanismi per assorbire le risorse del Recovery. Siamo riusciti a cambiare le regole europee dell’export rendendole meno ingenue e ora sosteniamo l’aumento della produzione dei vaccini che è decisivo. Il commissario Breton e il ministro Giorgetti stanno trovando anche in Italia; le fabbriche aumenteranno la produzione e von der Leyen ha annunciato l’anticipo di 50 milioni dosi Pfizer”.
Appello alla collaborazione
“Ci siamo alleati e abbiamo scelto Draghi per uscire dal tunnel del Covid. Il mio richiamo all’unità e al buon senso è nella logica della scelta che abbiamo fatto tutti insieme e che deve portarci fuori dalla pandemia“, dice. “Ci troviamo in un terreno incerto, che ogni giorno presenta sfide nuove al mondo intero. Invece di alzare il ditino e accusarci a vicenda, sarebbe meglio lavorare insieme alla ricerca di soluzioni”.
Intervista completa su il Corriere della sera