L’On. Marco Fedi è intervenuto nell’Aula della Camera per dichiarare il voto favorevole del Gruppo del PD al provvedimento di ratifica ed esecuzione del trattato di estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica popolare cinese.
Il Trattato di estradizione sviluppa e specifica l’altro trattato bilaterale Italia-Cina, approvato alla fine di aprile di quest’anno, in materia di reciproca assistenza giudiziaria penale e concorre a comporre una più ampia strategia di contrasto delle attività criminali che si svolgono nei due Paesi, ottimizzando gli scambi di informazione e i rapporti di collaborazione tra di essi.
“Si tratta di un’azione quanto mai opportuna, anzi necessaria – ha affermato l’On. Fedi – , la cui esigenza nasce dalla crescita che la criminalità ha avuto nei contesti richiamati, in connessione con l’espansione dei rapporti bilaterali in una serie di ambiti, quali il commercio, la finanza, il flusso di persone tra i due Paesi e altro ancora”.
Nel suo intervento, Fedi ha ripreso alcune affermazioni fatte da diversi gruppi relativamente a questioni non secondarie, quali la difformità dei sistemi penali dei due Paesi e il delicato tema del rispetto dei diritti umani, che nel nostro ordinamento e nella nostra cultura giuridica e civile ha un valore assoluto.
“Nel Trattato – egli ha affermato – esistono cautele e contrappesi significativi sia per l’estradizione processuale che per l’estradizione esecutiva, a partire dal principio della “doppia incriminazione”, vale a dire il riconoscimento del reato in entrambi gli ordinamenti. È contemplato, inoltre, il rigetto obbligatorio della richiesta di estradizione nei casi di reati politici e militari, quando esista il ragionevole sospetto che s’intenda perseguire la persona per motivi religiosi, razziali o politici oppure quando eventuali condanne, come quella alla pena di morte, siano incompatibili con i principi fondamentali dell’altro Stato, come nel nostro caso”.
Il Trattato – ha aggiunto il parlamentare – pur non potendo dare garanzie assolute in questo senso, costituisce pur sempre una cornice di certezza di diritto che può facilitare la tutela dei diritti umani, spostando su un piano più avanzato questa complessa problematica.
A conclusione, annunciando il voto favorevole, l’On. Fedi ha dichiarato che anche il Gruppo PD chiede al Governo di essere molto attento e vigile nella fase interpretativa ed esecutiva perché la tutela delle libertà individuali e il diniego di pratiche di violazione della autonomia e della libertà delle persone rappresentino un impegno centrale nell’applicazione del Trattato.