Il Senato ha approvato il ddl Rai con 142 voti favorevoli e 92 contrari. Il testo passa ora alla Camera
“Il Senato approva riforma governance Rai confermando e migliorando la proposta del Governo. Qualche incomprensione sulle deleghe. Ne riparleremo”. Lo scrive su Twitter il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli.
“Vogliamo una Rai che torni la prima impresa culturale del Paese. Lavoriamo per una azienda pubblica moderna e competitiva #lavoltabuona”, così su Twitter Ettore Rosato, capogruppo del PD alla Camera.
“C’è da augurarsi che il prossimo rinnovo del Cda Rai sia già ispirato alla legge, approvata in prima lettura in Senato. Al servizio pubblico servono consiglieri manager competenti”, dichiara il senatore del PD Andrea Marcucci, presidente della commissione Cultura a Palazzo Madama.
“Questa riforma è il primo passo di un percorso complessivo, perchè arriva a pochi mesi dal rinnovo della concessione. Abbiamo in programma anche la scrittura di un nuovo testo unico delle convergenze multimediali, sempre mantenendo un ruolo principale del Parlamento”. Lo dichiara in Aula il senatore PD, Francesco Verducci.
“L’obiettivo è chiudere una stagione fallimentare e di aprirne un’altra. Mi rivolgo a Gasparri, faremo di tutto perchè questa legislatura mandi in soffitta legge vecchie e inadeguate.
La Rai – ha detto ancora – ha perso legittimazione e credibilità a causa della lottizzazione. Questa situazione ha nell’attuale governance il suo colpevole, c’è un ruolo distorto della Commissione Vigilanza che noi vogliamo cambiare. Questa è una riforma forte anche da un punto di vista organizzativo, con un CdA partecipato anche da lavoratori e un ad in grado di operare, senza ledere il ruolo di primazia del Parlamento deciso dalle sentenze della Consulta.
C’è un bilanciamento tra le prerogative dell’azionista e quelle del Parlamento, oltre a una separazione tra il livello politico e gestionale rafforzata dall’introduzione di norme sulla trasparenza”.