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Raggi conferma, i candidati M5S sottomessi allo staff Casaleggio Associati

“E quindi Virginia Raggi conferma, nel corso di una intervista ad un noto settimanale, di aver firmato il contratto con la Casaleggio Associati. Che deciderà sugli atti di governo degli eletti appartenenti al M5S, sindaci compresi. Quindi i cittadini non voteranno per Raggi, Appendino e via andare ma per la Casaleggio Associati e per presunti staff tecnici che controlleranno anche i respiri dei controllati. La Raggi non renderà conto ai cittadini romani, come è compito di ogni amministratore, ma alla Casaleggio Associati.
Una situazione di opacità gravissima. Sembra il teatro dei pupi, con burattini e burattinai che agiscono al sicuro dietro la scenografia”. E’ il commento di Alessia Rotta, responsabile Comunicazione del Pd in merito all’intervista rilasciata a l’Espresso dalla candidata sindaco del M5S a Roma.
Per Debora Serracchiani, vicesegretaria del Pd “La candidata Raggi non esiste: è la maschera di una vera lobby, potente e anonima. E’ questo probabilmente il volto buio del grillismo”.
“Ora – continua Serracchiani – i romani sanno che scegliere lei in realtà significa votare un oscuro e ignoto circolo, annidato nella rete e guidato dagli uffici di Casaleggio. Ora i romani sanno che basterà un’e-mail da Milano perché la Raggi si dimetta, alla faccia dell’eventuale consenso ricevuto dai cittadini. E sanno che le decisioni fondamentali sul futuro della città sarebbero demandate, nel caso improbabile del suo arrivo in Campidoglio, a un ‘potere superiore’ che con Roma non c’entra nulla”.

“Insomma, da oggi i romani sanno definitivamente che un voto alla Raggi è un voto contro la città, perché la mette nelle mani di ignoti. Altro che ‘uno vale uno’, questo è il metodo dei ‘pochi che decidono per tutti’, e – conclude – non ha niente a che fare con la democrazia”.

 

Per Andrea Romano, parlamentare del Pd: “Raggi come Appendino ha firmato un contratto con Casaleggio Associati? e prosegue “è doveroso fare chiarezza visto che quel famoso accordo prevedrebbe che, se eletti, i candidati 5 stelle sottopongano gli atti amministrativi al vaglio proprio della Casaleggio associati. Visto quello che sta accadendo a Mira, a Livorno, Parma, Bagheria, Pomezia, in pratica ovunque amministrano i 5 stelle, viene da chiedersi quale sia la trasparenza del movimento e l’autonomia dei loro esponenti. Si profila un intreccio di interessi preoccupante, dove autoritarismo, mancanza di regole democratiche, consegnano quelli che potrebbero essere chiamati a rappresentare gli interessi dei cittadini, all’arbitrio e al controllo diretto di una azienda privata. A chi devono rendere conto? A mail di anonimi staff? Forse anche per questo vogliono boicottare la legger per rendere più democratici e trasparenti i partiti”.

 

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