“Quel grande progetto di una legge organica sul cinema non è più un sogno ma una realtà. Siamo ad un passo dall’approvazione definitiva, non c’è ancora il bicameralismo non paritario, ma siamo fiduciosi che nell’arco di qualche settimana ci possa essere l’approvazione definitiva alla Camera”.
Lo ha detto il premier Matteo Renzi, parlando nella sala delle Udienze di Palazzo Vecchio a Firenze, alla conferenza stampa di presentazione della nuova legge sul cinema, passata in Senato giovedì scorso,insieme al ministro deiBeni culturali Dario Franceschini.
“E’ una legge che è attesa da 40 anni, prevede 400 milioni all’anno che corrispondono al 60% in più rispetto ai 150 milioni.
Con la nuova normativa sul cinema le commissioni ministeriali saranno sostituiti da un sistema di incentivi automatici. Il superamento della commissione e dell’autorizzazione attraverso un timbro è qualcosa di simile alla presentazione del progetto di Industria 4.0 del ministro Calenda.
Chi ha i titoli ha un automatismo per ottenere i denari necessari, così si supera il meccanismo degli ‘amici per gli amici'”, ha chiarito il premier.
“La nuova legge sul cinema non è un giocattolino da addetti ai lavori – ha ribadito – non stiamo accontentando un settore, la priorità è dire al Paese che attraverso le norme che possono agevolare la produzione cinematografica c’è un pezzo di emozioni che fa parte dell’identità del Paese. Non ci interessa solo aumentare il Pil e ne abbiamo bisogno, i valori passano anche attraverso il cinema”.
Entrando nel merito del provvedimento Renzi ha dichiarato: “Rispetto ai tanti soloni che lo negano, in realtà il tax credit genera ricchezza. Nell’ambito della revisione della spesa, qualche autorevole professore ha spiegato che i soldi dati al cinema sono soldi buttati via. Si sbagliano. Lo strumento del tax credit, a fronte di risorse stanziate dallo Stato (da 96 milioni noi lo porteremo a 170 milioni), consentirà di creare nuova ricchezza per il settore del cinema, per l’indotto e anche per i nostri territori, che potranno contare su un ritorno dal punto di vista turistico”.
“C’è chi pensa che i problemi del Paese siano altri. Io penso che l’Italia non sia solo il dibattito sulle riforme o la stabilità, ma anche quel patrimonio di cui il cinema fa parte.Le nostre città hanno bisogno di avere un rapporto diverso con il cinema, devono tornare ad investire sul cinema hanno bisogno di raccontarsi in modo diverso attraverso il cinema”, ha concluso Renzi.
Il ministro Franceschini ha dato l’ok a deroghe per le ristrutturazioni dei cinema:”Comuni e Regioni possono introdurre deroghe ai regolamenti urbanistici per ristrutturazioni e ampliamenti di sale cinematografiche”.
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Presentazione Nuova legge sul Cinema