“Dopo aver cercato di nascondere e negare il fango di Quarto, Grillo, Casaleggio e il riapparsoDi Maio sono costretti a guardare in faccia la realtà”. Così Alessia Rotta, responsabile Comunicazione del Partito democratico. “Le dimissioni del sindaco sono atto dovuto ma le modalità e la tempistica con cui i 5 stelle hanno avanzato la richiesta, dopo tentativi inquietanti e patetici di negare l’evidenza, costituiscono un durissimo atto di accusa politica nei confronti dell’atteggiamento addirittura assolutorio tenuto da Grillo e dal partito azienda che condivide con Casaleggio. Il marcio era fuori? La sensazione è che sia penetrato in profondità nei 5 stelle, che esistono solo in virtù della alchimie della Casaleggio associati. Alla prova, in ogni realtà dove amministrano, un fallimento. Ora Quarto e la Camorra e a ben guardare anche Ostia dove si sono mossi in maniera analoga. Sorge quindi una domanda ma Quarto è un caso isolato? Perchè i 5 stelle votarono contro il reato di voto di scambio politico mafioso? Temi che le posizioni del direttorio e dei capi rendono stringenti”.
Per Ernesto Carbone, “dicevano di essere il cambiamento, invece tra epurazioni, camorra, faide, riunioni clandestine sono il peggio della vecchia politica. Le riunioni in streaming e i referendum sulla rete sono scomparsi – aggiunge Carbone – restano solo le decisioni prese dal padrone Casaleggio. Con un comunicato firmato “movimento 5 stelle”, senza nomi, anonimo, pensano di chiudere la questione? Si rassegnino perché dovranno ancora dare molte spiegazioni”.