Sintesi dell’intervista diTeresa Meli sul Corriere della Sera
“Riparte il dialogo sociale, ora si deve tradurre in provvedimenti concreti e urgenti. C’è un lavoro da fare e chiediamo a tutti di partecipare a definire il merito, spingendo per salari più alti e minori costi dell’energia, per investimenti su welfare e sanità, per politiche industriali che creino lavoro buono in una transizione ecologica che non si può rinviare”, così Peppe Provenzano, vicesegretario PD nella sua intervista al Corriere della Sera, e continua: “Il Pd vuole dare risposte. Noi abbiamo posto da tempo l’esigenza di un’agenda sociale, ed è un bene se c’è coincidenza con molte delle proposte del M5S. Lo abbiamo fatto senza ultimatum, siamo responsabili soprattutto verso i cittadini che si aspettano risposte che concretamente migliorino le loro condizioni di lavoro e di vita”.
Un passaggio sul tema del salario minimo e sulla proposta del Ministro Orlando: “Il lavoro povero è uno scandalo e sul salario minimo l’Europa va avanti e l’Italia non può restare indietro. Non va introdotto perché lo chiedono le forze progressiste, ma perché lo esigono i 4 milioni di lavoratori che guadagnano meno di 12 mila euro l’anno e fanno la fame. La proposta di Orlando è una prima importante risposta. Poi serviranno passi ulteriori, c’è un lavoro in corso al Senato ma serviranno i numeri. E soprattutto bisogna intervenire contro la precarietà, finalmente il tema è entrato nell’agenda. Scriviamola insieme. Certo, non tutto si può fare con questa maggioranza di larghe intese. Il resto va fatto guadagnando il consenso degli italiani alle elezioni per un governo progressista”.
Provenzano chiude: “Come ha detto Enrico Letta, il perimetro delle alleanze lo definiscono le cose da fare, non il puzzle delle sigle. Noi ci alleeremo con tutti quelli che vogliono uscire da questa crisi con più diritti, più lavoro buono e meno disuguaglianze, più sostenibilità e lotta all’emergenza climatica”.
Intervista integrale sul Corriere della Sera