Sintesi dell’intervista di Giulio Cavalli su The Post Internazionale
“All’indomani dei licenziamenti brutali della Gkn, si è levato un coro unanime di solidarietà dalla politica. Dopo che il giudice di Firenze li ha dichiarati illegittimi, addirittura il ministro Giorgetti ha espresso soddisfazione. Ora la procedura di licenziamento è ripartita, i casi si moltiplicano, penso alle oltre 200 donne sull’Appenino bolognese. Il dramma dei lavoratori, delle loro famiglie e delle comunità locali colpite da chiusure dettate da ragioni meramente speculative impone di intervenire ora“. Così Giuseppe Provenzano, Vicesegretario del Partito Democratico, inizia la sua intervista a The Post Internazionale su lavoro e decreto delocalizzazioni.
“Il PD sta chiedendo un decreto d’urgenza del Governo sul tema delocalizzazioni: il testo Orlando-Todde è un punto di partenza, riafferma la responsabilità sociale delle grandi imprese, lo fa per tutelare lavoratori e capacità produttiva. Abbiamo il dovere di intervenire subito. C’è chi preferisce sventolare la bandiera, io vorrei che dessimo una risposta ai lavoratori. E la risposta serve adesso“.
Provenzano continua: “Accantonare il contributo di solidarietà proposto da Draghi è un errore, ma ha rivelato una cosa che ha molti sembra sfuggire. All’interno di questo governo di emergenza nazionale ci sono forze di destra, e in questo passaggio si sono rivelate in tutta la loro essenza: a fronte di un Paese che soffre, non sono disposti nemmeno a chiedere 200 euro a chi ne guadagna più di 75 mila. Quanto alla riforma fiscale, nella maggioranza ci sono visioni opposte: noi vogliamo una tassa di successione sui grandi patrimoni, la Lega vuole la Flat tax. La rimodulazione dell’Irpef è stato un compromesso. Il Pd ha posto la priorità di alleggerire il carico fiscale sui redditi medio-bassi. Ne beneficeranno al 95 per cento lavoratori dipendenti e pensionati”.
“Bisogna puntare sul lavoro, sulla sua quantità e sulla sua qualità. Noi l’abbiamo fatto ottenendo una clausola che vincola le imprese che ricevono incentivi e benefici dal Pnrr a piani di reclutamento di giovani e donne. Ora va attuata e monitorata. Abbiamo modificato le norme sui subappalti, per migliorare la qualità del lavoro e rafforzato le norme sulla sicurezza sul lavoro. Bisogna andare avanti su questa strada”.
Il Vicesegretario interviene sul salario minimo: “In Europa avanza la direttiva sul salario minimo: un passaggio decisivo, anche per garantire standard sociali comuni. Noi abbiamo 5 milioni di lavoratori poveri, non possiamo restare indietro, noi combattiamo la povertà. Nelle nostre agorà democratiche stiamo discutendo una proposta sulle retribuzioni giuste: l’obiettivo è garantire un salario minimo legale“.
Provenzano chiude l’intervisata con le priorità per rilanciare il Paese: “Un Paese con più diritti, più lavoro buono per giovani e donne, più giustizia ambientale e sociale. Non è un sogno, è possibile. Ma non è certo scontato. Per realizzarlo serve un’alleanza progressista, politica e sociale, forte e vincente“.
Intervista integrale su The Post Internazionale